Fiumicino, crisi del settore ittico: il Comune autorizza 4 nuovi banchi del pesce

Tra le maggiori problematiche da affrontare, i limiti alle giornate di pesca, imbarcazioni e banchine fatiscenti e la pesca di frodo

frodi
Pile of fresh fish

Fiumicino: contro la crisi del settore ittico, uno dei settori cardine della cittadina aeroportuale, per ora il “piatto” delle soluzioni concrete piange, è stata annunciata dalla Regione Lazio, per ora, solo la imminente apertura di 4 nuovi banchi del pesce.

Tra le maggiori problematiche da affrontare, i limiti alle giornate di pesca, imbarcazioni e banchine fatiscenti e la pesca di frodo

E, giova ricordarlo, il settore è da tempo in crisi, anche per la pessima manutenzione delle “banchine trappola”, all’interno del porto canale (Leggi Qui) che crea gravi problemi ai pescatori, soprattutto al momento di ritirare le proprie reti.

“Il settore della pesca sta affrontando una crisi che assume caratteristiche ormai strutturali”, afferma l’Assessora alle Attività Produttive Erica Antonelli, al termine del recente consiglio regionale con all’ordine del giorno la crisi del settore della pesca.

“Come amministrazione e per quanto di competenza, abbiamo ascoltato le criticità espresse dai rappresentanti di categoria in Commissione consiliare. Siamo inoltre fortemente impegnati nella promozione del nostro pescato locale, nel creare sempre maggiore aderenza tra il comparto ittico e quello della ristorazione. A giorni rilasceremo altre 4 licenze per il plateatico del pesce. Abbiamo avviato un proficuo rapporto di collaborazione con l’Autorità Portuale, con cui abbiano condiviso un importante progetto di rifacimento e messa in sicurezza della banchina portuale, partecipando ad un bando Feamp: il progetto è stato dichiarato ammissibile e a breve, ci auguriamo, arriveranno le risorse dalla Regione Lazio. In attesa dei fondi, l’Autorità portuale ha già iniziato i lavori”.

Certo è – evidenzia l’assessora – che il settore necessita di un sostegno maggiore per poter sopravvivere: le stringenti regole europee che limitano le giornate di pesca e gli stock ittici, la concorrenza talvolta sleale praticata dai pescatori di altri Stati assoggettati ad altre regole, la pesca di frodo, la vetustà delle imbarcazioni sono problematiche che da tempo mettono in difficoltà il settore. Alle difficoltà ormai endemiche, si aggiunge anche il caro gasolio, aumentato del 60% rispetto allo scorso anno come denunciato da Federpesca”.

Fermo restando – conclude – la necessità, percepita da tutte le parti in causa, di proteggere l’ecosistema marittimo e mirare al raggiungimento di un equilibrio sostenibile tra la capacità e le possibilità di pesca, ritengo comunque fondamentale tutelare un comparto produttivo ed occupazionale certamente molto importante per il sistema Italia, ma anche per tutta la Regione Lazio, non da ultimo per il Comune di Fiumicino che rappresenta la prima marineria regionale per quantitativo di pescato e la seconda per numero di imbarcazioni dopo Anzio“.

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