Gita fuori Roma – Nemi, il borgo delle fragole e degli innamorati

Gita fuori Roma, dalla Capitale al piccolo borgo di Nemi, al centro dei Colli Albani, paese delle fragole e degli innamorati nella splendida cornice del Lago omonimo.

Nemi è un comune di circa 2000 abitanti posto quasi al centro del Colli Albani, a pochi chilometri da Roma, della cui città metropolitana fa parte. Il Borgo di Nemi, interamente incluso nel perimetro del parco regionale dei Castelli Romani e in posizione panoramica sul lago omonimo, è conosciuto come il paese delle fragole, dei fiori e degli innamorati.

Non c’è romano che non conosca la rinomata sagra delle fragole di Nemi che si tiene ogni anno tra maggio e giugno

Giunta alla sua 88° edizione nel 2021, la festa è un omaggio alle gustose fragole locali, coltivate in tutta la valle del lago. Nemi è un borgo che negli anni ha saputo valorizzare al massimo le sue peculiarità, ottenendo persino un meritato riconoscimento da parte del Touring Club Italiano per l’ottima qualità dell’accoglienza turistica. Nel 2015 il Comune ha inaugurato la “terrazza degli innamorati” ribadendo in tal modo il ruolo di Nemi quale borgo più romantico dei Castelli Romani. Per tali ragioni, il paesino è una meta molto ambita per il giorno di San Valentino, offrendo un’ospitalità ricercata sia nella bellezza del luogo che nella gastronomia.

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Panoramica del Lago di Nemi. Licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported. Fonte Wikimedia.

Nemi può vantare un passato importante e un patrimonio leggendario-mitologico complesso e di spessore. L’intero bosco circostante era infatti consacrato a Diana, divinità italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici e custode delle fonti e dei torrenti. Il toponimo di Nemi si lega proprio al “nemus” latino, che significa appunto “bosco“. Con il nome di “Nemus Dianae” o “Nemus Aricinum” era infatti conosciuto in età antica il santuario della dea che sorgeva presso le sponde settentrionali del lago di Nemi. Era un tempio di grande prestigio, centro religioso della Lega Latina fino al VII secolo a.C., frequentato anche all’inizio del V secolo, ben dopo la messa al bando del paganesimo voluta dall’imperatore Teodosio I nel 391.

La zona fu caratterizzata da un vero e proprio abitato solo nel secolo IX, quando i Conti di Tuscolo presero possesso del territorio, innalzando un castello che dominava il lago. Con gli anni, le comunità di agricoltori e di pescatori si strinsero attorno al fortilizio. Nacque così il borgo di Nemi.

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Veduta del Lago dai tetti di Nemi. Pubblico dominio da fonte Wikimedia.

Le tante leggende arcaiche hanno fornito a Nemi le ragioni per considerarsi un paese molto “sensibile” al nobile sentimento dell’amore. Non possiamo non ricordare il mito di Ippolito e di Artemide (la Diana ellenica). Ippolito era il figlio dell’eroe Teseo, re di Atene. Caduto in disgrazia a causa della gelosia di Afrodite, Ippolito morì per mano di Poseidone. Ma la dea Artemide, innamorata di lui, lo portò proprio a Nemi dove lo fece tornare alla vita. Ippolito sposò la dea e in seguito divenne sacerdote del tempio cambiando il suo nome in Virbio, dal latino “vir bis”, “colui che nasce due volte”.

Ma il mito più bello e romantico che si lega a Nemi, giustificando in pieno il suo primato di borgo degli innamorati nel Lazio, è quello di Numa Pompilio e della ninfa Egeria. Ve lo racconto in breve.

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Il dipinto “La ninfa Egeria detta a Numa le leggi di Roma” è di Ulpiano Checa (1860-1916).

Numa Pompilio era un uomo retto e devoto agli Dèi. Era stato scelto per succedere a Romolo e governare la bellicosa Roma. Numa si adoperò per la pace ma serviva inculcare nei romani il rispetto delle leggi divine. Numa vacillò solo quando venne meno la sua amata consorte, Tazia. In quel periodo, con malinconia, si recava in solitudine presso un bosco sacro che sorgeva lì dove, in futuro, sarebbe stata costruita l’Appia. Nel luogo abitavano le Camene, ninfe delle acque e delle sorgenti. Una di queste si innamorò di quell’uomo triste e devoto. Egeria, questo era il nome della Dea, divenne nel tempo la sposa di Numa. I due si incontravano ogni giorno nel bosco ed Egeria suggeriva al re come riformare Roma, illustrandogli le ritualità e suggerendogli quali ordini sacerdotali istituire.

L’amore tra la ninfa e il re non poteva essere eterno. Numa era un mortale e quando venne meno, Egeria disperata iniziò a vagare per i boschi della Valle di Aricia e lungo le sponde del Lago di Nemi. Giunta ai piedi di un monte pianse con tale dolore che la Dea Diana, mossa a compassione, decise di porre fine al suo strazio. La trasformò in una fonte di acqua perenne. Due sono le fonti che ancora oggi portano il nome di Egeria, Una a Roma nei pressi di Porta Capena e una nel bosco di Ariccia sui colli Albani.

Nemi è archeologicamente famosa oltre che per le rovine del grande santuario di Diana Aricina la cui superficie di oltre 5000 metri quadrati è tuttora da riportare alla luce, anche per il ritrovamento di due preziosi scafi di epoca romana imperiale attribuibili a Caligola, riaffiorati dal lago dopo una difficile operazione di recupero voluta nel 1929 dall’allora Capo del Governo, Benito Mussolini. Purtroppo le navi andarono interamente distrutte in un incendio che coinvolse il Museo costruito appositamente per custodirle, tra il 31 maggio e il 1° giugno del 1944.

Tornando al nostro Paese degli innamorati, conscia del suo ruolo in merito, Nemi si veste di amore per ogni San Valentino organizzando mostre, eventi ed esposizioni d’arte. Per il 2022, ad esempio, cuori luminosi, frasi romantiche e installazioni artistiche di luci al neon animeranno le vie del piccolo borgo rendendo l’atmosfera magica per le coppiette di tutte le età. Un’iniziativa fortemente voluta dall’amministrazione che ha coinvolto i giovani ragazzi della “Neon Flex”. Due date da ricordare, dall’11 al 14 e dal 18 al 20 febbraio, Nemi sarà caratterizzata da mille colori per festeggiare l’amore all’interno della magnifica cornice del lago.

Nemi dista da Roma circa 32 chilometri per un tempo di percorrenza in auto di circa 45 minuti in condizioni di traffico scorrevole. Dal Grande Raccordo Anulare, la strada di riferimento è la Statale 7 (via Appia Nuova, uscita 23), seguendo le indicazioni per Genzano di Roma.

Bibliografia, sitografia e note:

  • “La terrazza degli innamorati e i Miti della Valle del Lago” dal sito ufficiale del Comune di Nemi.
  • “Egeria la ninfa e il re Numa Pompilio”, articolo di Andrea Contorni dal sito mitologiaclassica.it.
  • “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito. Volume 2” di L. Bellincioni e D. Cortiglia. Eremon Edizioni (2021).
  • Per le fotografie: licenze di utilizzo specificate nelle didascalie.

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