Roma-Lido e Roma-Viterbo, i pendolari attaccano la Regione: “I cantieri sono fermi”

Il gruppo di pendolari 'Salviamo la Metro C' ammonisce la Regione Lazio sulla gestione delle ferrovie ex concesse

ferrovie acilia

Ferrovie ex concesse. C’è poco da festeggiare. La situazione dei cantieri è un disastro.” Con queste parole il gruppo di pendolari ‘Salviamo la Metro C‘ ammonisce la Regione Lazio sulla gestione delle ferrovie ex concesse puntando il dito sulla questione dei cantieri nelle stazioni della Roma Lido di Acilia Sud e Tor di Valle e il capolinea della Roma Nord Flaminio.

Ferrovie ex concesse, cantieri bloccati e disservizi. I pendolari contro la Regione

Cantieri bloccati e disservizi, i pendolari del gruppo ‘Salviamo la Metro C’ si scagliano contro la Regione Lazio e a seguito dell’incontro avvenuto lo scorso 26 gennaio tra i Comitati dei Pendolari delle ferrovie ex-concesse e i dirigenti di ASTRAL, fanno alcune riflessioni sopratutto sulla questione dei cantieri nelle stazioni della Roma Lido di Acilia Sud e Tor di Valle e il capolinea della Roma Nord Flaminio.

«Come saprete, dopo numerosi rinvii (voluti dalla Regione) e 28 mesi di tentennamenti – si legge nella nota dei pendolari – la gestione delle linee Roma Nord e Roma Lido passerà da Atac a ASTRAL (società In-house della Regione) e successivamente Astral e Cotral si divideranno rispettivamente le infrastrutture e la gestione, tramite cessione del ramo di azienda da Atac a Cotral. Quindi, oltre all’esercizio, la Regione si occuperà direttamente delle nuove stazioni e della gestione delle preesistenti stazioni, degli impianti di traslazione, della manutenzione dei binari, alimentazioni elettriche, segnalamento oltre che per le revisioni generali, quelle periodiche e manutenzioni straordinarie e ordinarie, degli ormai vecchiotti treni attuali.»

«I comitati hanno chiesto di avere chiarezza su una lunga serie di temi. Di base vi basti sapere che, ottimisticamente le linee concesse non avranno un servizio decente (comunque non normale) prima di almeno altri 7,8 mesi.»

«In merito alle stazioni della Roma Lido di Acilia Sud, Tor di Valle e il capolinea della Roma Nord Flaminio, abbiamo parlato spesso in passato di questi cantieri e sopratutto del loro ruolo nella trasformazione in linee metropolitane delle ferrovie concesse.  Si tratta di un disastro che perseguita le due linee concesse romane da troppi anni, dato che i lavori da allora non sono ripartiti. Anni che si vedono tutti nei catafalchi e nei resti di quelli che dovrebbero essere cantieri attivi e invece rispecchiano lo stato di una città immobile, bloccata tra meschini litigi tra enti territoriali, competenze incrociate, società di gestione incapaci di fare il proprio lavoro e amministratori che fanno gli gnorri pur avendo avuto anni e centinai di milioni di euro per porre rimedio a questa stasi.»

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Il cantiere alla Stazione della Roma-Lido Acilia Sud

«Non solo. La cosa più triste è che Roma si poteva presentare al Giubileo del 2025 con due linee metro in più, la ME e la MF. Invece sarà un miracolo se arriverà qualche treno in più, magari elemosinato dalle altre linee romane, perché di date di riapertura dei cantieri di queste rovine non se ne parla oggi e chissà per quanto non se ne parlerà ancora.»

«L’unico dato certo è che Atac sarà fuori dai giochi. E a quel punto la Regione dovrà rendere conto solo a se stessa. E speriamo che il Comune non si scordi di pressarla in caso di ulteriori inattività cantieristiche. Dato che a Roma non ci manca il senso dell’umorismo, pochi giorni fa Il Campidoglio ha preso l’impegno di avviare la progettazione della stazione ferroviaria “Giardino di Roma”, con fondi già precedentemente stanziati dagli oneri di urbanizzazione vecchi di decenni. Una volta fatto il progetto lo consegnerebbe ad Astral. Vediamo intanto come quest’ultima si comporterà con i cantieri di cui sopra. Nel caos che circonda la mancata realizzazione delle nuove stazioni ci sarà anche il paradosso che i nuovi treni della Roma Nord, a quattro casse, non entreranno fisicamente dentro l’attuale capolinea di Flaminio.»

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