Ostia, pronto soccorso con tredici casi covid: attese di più ore per codici minori (VIDEO)

Nell’area riservata del Pronto soccorso tredici casi covid aspettano il trasferimento. Lunghe attese e tampone obbligatorio per tutti

Pronto soccorso del Grassi di Ostia in affanno e pazienti con codici minori con previsioni di attesa di più ore. Tredici casi covid sono stati accettati nelle ultime ore presso la struttura d’emergenza dell’ospedale e, aspettando il loro trasferimento in strutture specializzate, tutte le visite non urgenti sono sottoposte a lunghe attese.

Nell’area riservata del Pronto soccorso tredici casi covid aspettano il trasferimento. Lunghe attese e tampone obbligatorio per tutti

La nuova ondata di sintomatologia legata ai casi covid, per due terzi in soggetti non vaccinati (leggi qui), sta travolgendo il reparto di medicina d’urgenza ed emergenza dell’ospedale di Ostia. I previsti dieci posti letto covid imposti dalla Regione Lazio (leggi qui), non sono stati ancora predisposti e i casi di pazienti infetti sintomatici stanno ingolfando l’assistenza al Pronto soccorso.

Il risultato è che, dovendo occuparsi dei pazienti covid che affollano l’area riservata, i medici non riescono a stare dietro alle altre richieste di soccorso se non quelle dei soggetti a rischio della vita o di gravi conseguenze (codici 1, 2 e tre corrispondenti ai vecchi rosso e giallo). Attese lunghissime, di svariate ore, dunque, aspettano quei casi da codici 4 e 5 (gli ex verdi e bianchi). Una prova generale, per certi versi, di ciò che potrà succedere con l’attivazione dei posti letto covid a Medicina con tutti gli altri reparti che ridurranno ulteriormente la loro già sottodimensionata attività. 

Solo nelle ultime ore si sono diagnosticati al Grassi tredici casi di Covid sintomatici. Aspettano di essere trasferiti in covid hospital. Uno di questi malati, una ragazza, attende in ambulanza.

Pesanti disagi, dunque, si profilano per quei pazienti che si presentano al pronto soccorso per patologie diagnosticabili e trattabili dalla Guardia medica o dal medico di famiglia. Peraltro, è bene ricordare che per effetto della legge 126 comma 4, chiunque accede al Pronto soccorso deve essere sottoposto a tampone antigenico nasale ancor prima di affrontare il triage.

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