Una montagna di cartoni da imballaggio e di pedane da spedizione dietro l’edificio storico della posta centrale. E a lamentarsi sono non solo i lavoratori delle Poste ma anche i residenti per i quali quella catasta di rifiuti richiama topi e insetti.
Protestano i residenti di corso Duca di Genova e i dipendenti postali: si accumulano pedane in legno e cartoni dei pacchi postali
Succede dietro il monumentale edificio della posta centrale di Ostia. Nell’area di smistamento pacchi gli imballaggi non ritirati si sono accatastati fino a diventare una vera discarica. Nessuno li ritira e le piogge dei giorni scorsi insieme con le foglie dei platani hanno formato un cumulo maleodorante, una poltiglia ricettacolo di topi e insetti.
A protestare sono i rappresentanti sindacali dei dipendenti postali. “E’ un’indecenza, nessuno viene a ritirare quei cartoni e quelle pedane di legno: il risultato è sotto gli occhi di tutti” lamentano. Alle loro osservazioni, si aggiungono anche quelle dei residenti del palazzo che affaccia sul piazzale. “Ormai quella discarica è diventata la casa dei topi” ironizzano.
Al coro di proteste si aggiunge anche il maltrattamento che la situazione costituisce per un gioiello di architettura storica di Ostia, un unicum realizzato nel 1934 da Angiolo Mazzoni (replicato con diverse varianti alla Stazione Termini) e perfettamente ristrutturato proprio da Poste Italiane nel 1990. Un degrado che va a sommarsi con quello rappresentato dai poveri averi abbandonati dai barboni che dormono sotto i portici della struttura. Un monumento per la città ed è un vero peccato vederlo disprezzato in questo modo.
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