Drammatico rientro negli orari di punta sulla Roma-Lido, sempre più inadeguata. Mentre si combatte il rischio contagio da covid, i treni viaggiano stracolmi
Treni stracolmi e pendolari che aspettano in stazione il primo treno utile arrivando ad accodarsi persino lungo la scalinata d’accesso alla banchina. Nel frattempo altri pendolari restano 40 minuti in un convoglio fermo per guasto distante dalla banchina.
Si fa di giorno in giorno sempre più drammatica la vita per quanti sono costretti a raggiungere Roma e il posto di lavoro o di studio con la storica ferrovia. Sia all’andata che al ritorno dalla Capitale, i passeggeri sono costretti a viaggiare ammassati, uno contro l’altro nei convogli, il cui numero è ormai ridotti all’osso. A nulla valgono le proteste del Comitato pendolari e i servizi giornalistici. E nel frattempo proseguono gli sterili scambi d’accusa tra la Regione Lazio e l’ex assessore pentastellato Pietro Calabrese sulle responsabilità di questa situazione.
Un guasto improvviso, poi, ha reso un’odissea il viaggio verso Roma per i passeggeri del treno partito poco prima delle 17,00 da Lido Centro. Il convoglio, arrivato a circa cento metri dalle banchine di Magliana si è improvvisamente fermato. I passeggeri sono rimasti prigionieri a bordo dei vagoni per circa 40 minuti e si sono moltiplicate le scene di rabbia ma anche i malori. Una ragazza affetta da claustrofobia si è sentita male ed è stata soccorsa dagli altri presenti.
Soltanto dopo la lunga attesa, il treno ha ripreso la sua marcia fino a raggiungere Magliana dove, nel frattempo, si era formata la ressa sulle banchine.
Dai canali social informativi dell’Atac solo un messaggio, il seguente: “circolazione rallentata per intervento tecnico impianti di circolazione“.
A questo punto sarebbe necessario l’intervento del Prefetto di Roma-Lido: la situazione rischia di diventare incandescente e di esplodere da un momento all’altro. Gli animi sono esacerbati, i forzati assembramenti sono un elemento di rischio che contraddice i provvedimenti contro i rischi di contagio e l’esasperazione potrebbe far entrare nel mirino i dipendenti dell’Atac. Ormai le condizioni di servizio della ferrovia sono diventate un problema di ordine pubblico.
Già l’altro ieri si è rischiata la caccia all’uomo nella stazione Porta San Paolo (leggi qui) mentre ieri, al primo giorno di chiusura delle due stazioni romane (leggi qui) non sono mancati disagi e disservizi.