Covid a scuola, le nuove regole in caso di positivi nella classe

Positivi a scuola: test, DAD e quarantena. Ecco cosa prevede la bozza delle nuove disposizioni, per le diverse fasce d'età degli studenti e i docenti

Roma: tra poco meno di due giorni dall’Istituto Superiore di Sanità, Ministeri della Salute e dell’Istruzione e Regioni, dovrebbero provenire le ultime indicazioni su “cosa fare” nel caso venga rilevato anche solo un contagio in una classe di scuola.

Positivi a scuola: test, DAD e quarantena. Ecco cosa prevede la bozza delle nuove disposizioni, per le diverse fasce d’età degli studenti e i docenti

L’anno scolastico iniziato in presenza, con una decisione sofferta e rischiosa ma convinta,  deve essere assolutamente salvaguardato, e per farlo, sul tavolo della discussione tra i principali attori decisori, cioè ISS, Ministero Istruzione, Ministero Salute e Regioni, ci sono alcune nuove regole per la gestione dei contagi in classe, che a breve verranno deliberate e rese pubbliche in via definitiva.

Tra le nuove disposizioni anticipate, c’è quella ad esempio di non ricorrere alla Didattica a distanza nel caso in classe venga rilevata la presenza di un solo positivo, e quella altrettanto non drastica, di ricorrere ad una quarantena di tipo selettivo nel caso i positivi siano due, e a seconda se sia vaccinati o meno.

Un livello di soglia sicurezza più importante invece, sarebbe stabilito nel numero di tre  positivi individuati in una sola classe, che in questo caso non consentirà l’accesso in aula di nessun studente e il ripristino della modalità DAD.

Certo, ognuna di questa fattispecie sarà applicata diversamente anche a seconda della fascia d’età degli alunni (sotto 12 anni non esiste ancora vaccino e fino a 6 anni non è prevista mascherina in classe). Per questo la bozza in esame elenca i differenti casi da trattare, con interventi che verranno quindi calibrati a seconda dell’età, del numero di positivi, e naturalmente con il ricorso a test e tracciamento.

I test che verrano considerati validi sono il molecolare, quello rapido, o con prelievo salivare e analisi molecolare, e dovranno essere effettuati il prima possibile e dopo cinque giorni, oltre che al termine dell’eventuale quarantena. In particolare:

  • In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test subito e uno dopo 5 giorni.
  • Nel caso di due positivi: i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati faranno la quarantena.
  • Nel caso di tre positivi andrà in quarantena tutta la classe.
  • Per i docenti ci sarà un discrimine tra vaccinati e non, e si dovrà tenere anche contro delle misure di prevenzione adottate.
  • Per le altre classi della stessa scuola, non sono previsti provvedimenti, salvo diversa indicazione delle Asl di appartenenza.
  • Per le scuole dell’infanzia (fascia d’età 0-6 anni), è invece prevista una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale i bambini dovranno effettuare un test.

Corsia preferenziale per la terza dose agli insegnanti

Nelle ultime ore intanto si sta valutando l’ipotesi di assegnare al personale scolastico una corsia preferenziale per la terza dose. Un’utenza che potrebbe essere da qui a breve di oltre 350mila docenti per la dose di richiamo dopo i sei mesi trascorsi.

A tal proposito si è espresso favorevolmente anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha dichiarato: “E’ una priorità e va fatto per docenti e operatori scolastici, così come abbiamo fatto per gli operatori sanitari, lavorando in ambienti a rischio”. 

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