Evaso dai domiciliari ad Acilia, il “Samuray” viene catturato in fuga verso l’Est Europa

Evaso da Acilia, Stoica Ionel Alin detto Samuray, è stato arrestato nel Veronese dopo giorni di caccia all'uomo. Aveva coinvolto nella fuga anche la giovane compagna romana

Acilia: è stato catturato dopo giorni di ricerche Stoica Ionel Alin detto anche Samuray evaso il 23 ottobre. La fuga dell’uomo, ai domiciliari ad Acilia, era stata scoperta a seguito della segnalazione di scomparsa della convivente dell’uomo, fatta dalla madre della 20enne alla Polizia del X Distretto “Lido di Roma”. Da quel momento era scattata la caccia all’uomo che si è conclusa con l’arresto nel paesino di Malcesine in provincia di Verona. L’uomo stava fuggendo con la compagna verso l’Est Europa.

Evaso da Acilia, Stoica Ionel Alin detto Samuray, è stato arrestato nel Veronese dopo giorni di caccia all’uomo. Aveva coinvolto nella fuga anche la compagna 20enne

Non è durata molto la fuga di Stoica Ionel Alin, rumeno detenuto agli arresti domiciliari ad Acilia per una rapina a mano armata consumata a Roma a giugno del 2020. Il 20enne è stato catturato dai Carabinieri delle compagnie territoriali in collaborazione con il personale di Polizia del X Distretto “Lido di Roma”, nel piccolo paese di Malcesine in provincia di Verona.

Le ricerche dell’uomo, hanno avuto inizio quando il 23 ottobre scorso la madre della convivente dello Stoica aveva denunciato la scomparsa della figlia alla Polizia, confermata dagli agenti dopo un controllo nell’abitazione dei due, spariti nel nulla così come l’auto della ragazza.

Con l’ausilio di supporti tecnici informatici, i due erano stati individuati in transito verso il nord Italia, pertanto, anche con il sospetto di una rapimento della giovane donna, erano state diramate le segnalazioni agli Uffici di Polizia del Nord Italia e verso i varchi di frontiera, e attivati i controlli sui principali collegamenti ferroviari, con l’ausilio del personale della POLFER.

L’auto con l’uomo, la sua compagna e un complice, è stata quindi intercettata da un’auto civetta dei Carabinieri, e seguita nel Comune di Malcesine. Da lì il “Samuray”, accortosi del pedinamento in un’area di servizio, ha iniziato una fuga di quattro ore, dapprima speronando l’auto dei Carabinieri per tentare di metterla fuori uso, e successivamente scappando per chilometri lungo la Gardesana per finire la corsa contro un muro.

Dopo lo scontro, l’uomo illeso era riuscito nuovamente a scappare ma grazie alle segnalazioni degli abitanti di Malcesine è stato bloccato in un ristorante, dove era stato notato muoversi con aria circospetta e riconosciuto per il tatuaggio di una rosa sul braccio destro. Lo Stoica aveva con sé 20mila euro e un documento risultato da lui stesso denunciato come smarrito.

Il 20enne rumeno, è stato arrestato per evasione, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dell’autovettura dell’Arma dei Carabinieri, false attestazioni a Pubblico Ufficiale, per aver denunciato lo smarrimento di un documento trovato in suo possesso.

Al termine delle operazioni congiunte per il reato di evasione, il personale del X Distretto ha notificato all’uomo la custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Roma sezione GIP come aggravamento del reato di evasione dai domiciliari. Il rumeno è stato associato al carcere di Verona e la sua compagna romana con l’altro complice della fuga, S.D. pluripregiudicato di Pomezia di 26 anni, sono stati denunciati per favoreggiamento.

La giovane donna ha poi riferito di non aver subito minacce dal compagno, ma di averlo seguito spontaneamente per fuggire mettendo anche a disposizione la sua auto per raggiungere insieme la Romania.

Ricordiamo che la posizione dell’arrestato è quella di indiziato di reato, e che solo durante il processo si formano le eventuali prove di colpevolezza. Solo dopo il Terzo grado di giudizio, un individuo indiziato di reato può essere considerato colpevole.

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