Ostia, convocazioni per lo screening oncologico abbandonate: caccia al portalettere

Una ventina di lettere di convocazione per lo screening oncologico abbandonate sul marciapiedi. Caccia al portalettere infedele

lettere di screening abbandonate

Erano abbandonate sul ciglio del marciapiedi, a ridosso del cestone gettacarte. Lettere di convocazione per uno screening oncologico da effettuare presso la Asl che arriveranno ai destinatari solo grazie al gesto di un passante dallo spiccato senso civico.

Esclusa ogni responsabilità da parte di Poste Italiane: la Asl Roma 3 ha, infatti, affidato il recapito di quelle lettere a una società privata, la Citypost Spa.

Una ventina di lettere di convocazione per lo screening oncologico abbandonate sul marciapiedi. Caccia al portalettere infedele

Sono state rinvenute stamattina presso uno dei cesti gettacarte di piazzale dei Ravennati, proprio davanti al Pontile, una ventina di lettere spedite dalla Asl Roma 3 ad altrettanti pazienti da sottoporre ad uno screening per la prevenzione dei tumori. Le buste, intestate “Campagna di prevenzione oncologica”, erano chiuse e, ad una prima valutazione, non avevano un timbro postale. Ciò significa che erano da consegnare a mano oppure non erano ancora state recapitate allo sportello delle Poste per la spedizione.

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Le lettere per gli screening allineate di fianco al cestone gettacarte abbandonate da ignoti dipendenti infedeli

Ho notato quelle lettere a terra – racconta Massimiliano Metalli, l’uomo che le ha trovate – Ho visto l’intestazione del mittente, ovvero la Asl e ho capito che poteva trattarsi di qualcosa di importante. Infatti, sulla busta era specificato che si trattava di uno screening per la prevenzione oncologica. Così ho chiamato il 112 e mi è stato raccomandato di consegnarle alla vicina stazione dei carabinieri”. Lo spiccato senso civico dell’uomo, che lavora nel soccorso pubblico, consentirà ai destinatari di sottoporsi alle visite e, magari, di vedersi salvata per certi versi la vita.

Gli investigatori hanno avviato le indagini a caccia del portalettere infedele che abbandonando quelle lettere non solo avrebbe sottratto una preziosa possibilità di diagnosi ed eventuale cura ai destinatari ma ha violato anche la privacy di ciascuno di loro.

La società di recapito

Su ciascuna delle lettere è stampigliato chiaro che a occuparsi del recapito per conto della Asl è la società privata Citypost Spa. Cio’ significa che Poste Italiane non ha alcuna responsabilità nell’episodio.

La precisazione di Sailpost Citypost

Riceviamo e pubblichiamo: “Nell’ottica di fornire un’offerta della massima qualità, Sailpost S.p.A. utilizza un sistema di tracciamento e di geolocalizzazione per le proprie spedizioni e, non appena preso atto dell’accaduto, ha provveduto ad attivare tutte le verifiche richieste dalla circostanza. Sailpost S.p.A ha così constatato e certificato che da sistema tutte le lettere risultano correttamente recapitate presso gli indirizzi a cui facevano riferimento. Si segnala anche come, nonostante la geolocalizzazione riporti come la consegna sia avvenuta correttamente nella giusta area in cui era definito l’arrivo delle lettere, il successivo ritrovamento delle stesse è avvenuto a oltre 5km di distanza dal luogo della consegna.  

Il secondo punto che necessita una precisazione riguarda lo stato delle lettere. A differenza di quanto dichiarato, queste erano tutte correttamente affrancate, secondo i criteri e gli standard richiesti dalla licenza postale. Sailpost S.p.A si dichiara quindi totalmente estranea a quanto accaduto dopo la corretta consegna delle lettere, esprimendo il proprio dispiacere per la trista vicenda, ma al contempo rimarcando il suo impegno nell’offrire servizi di qualità per i propri clienti, da sempre priorità per l’azienda“.

 

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