Roma, incendio al Ponte di Ferro: “Escluso l’atto doloso”

Tra le ipotesi d’innesco dell'incendio si fa largo sempre quella del cortocircuito elettrico. Allo studio la viabilità alternativa in zona

ponte di ferro dopo l'incendio

L’incendio che ha devastato il Ponte di Ferro non ha origine dolose. Gli investigatori ne sono certi e pensano sempre più che il focolaio iniziale possa essere stato un cortocircuito elettrico. In ogni caso la strada resta chiusa ed il Campidoglio è al lavoro per ottimizzare la viabilità alternativa.

Tra le ipotesi d’innesco dell’incendio si fa largo sempre quella del cortocircuito elettrico. Allo studio la viabilità alternativa in zona

Ci sarebbe anche il cortocircuito tra le ipotesi al vaglio per l’incendio che ha interessato la scorsa notte il ponte dell’Industria a Roma (leggi qui). Lo si apprende da fonti investigative. Chi indaga non esclude che il punto di innesco possa essere stato in una parte del ponte e che le fiamme si siano poi propagate alle sterpaglie sottostanti. Testimoni nell’immediatezza del fatto avrebbero sostenuto il contrario, ovvero che le fiamme sarebbero originate dalla vegetazione sottostante per risalire su fino a cavi e tubi della passerella di servizio.

Oggi i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo lungo il ponte e negli insediamenti sulle sponde del fiume per stabilire da dove si è sviluppato l’incendio. Al momento si escluderebbe in ogni caso il rogo doloso.

La testimonianza del vigile dl fuoco

«Quando siamo arrivati sul posto, quattro minuti dopo la chiamata alla sala operativa, le fiamme già avvolgevano il ponte. La gente in strada ha sentito urla dai margini del fiume, segno che chi viveva nei giacigli era ancora lì quando l’incendio è divampato. Provavamo a domare il fuoco ma a contatto con l’acqua le tubature esplodevano. Per questo lo spegnimento vero e proprio è potuto iniziare concretamente solo dopo che è arrivato il segnale di disalimentazione delle linee elettriche che passavano sul ponte secondario». Il racconto è stato diffuso dall’Adnkronos ed è stato raccolto da uno dei vigili del fuoco intervenuti nella tarda serata di ieri e fino a notte fonda sull’incendio. Proprio dal giaciglio ora sotto sequestro, dove sarebbero state trovate delle bombole di gas inesplose, sarebbe partito l’incendio che nella tarda serata di ieri ha bruciato il ponte all’ombra del Gazometro. Le fiamme, divampate con una violenza che ha avvolto l’intero corridoio dei servizi, sono state agevolate dalle sterpaglie secche e dall’immondizia alla base del ponte, oltre naturalmente alla presenza delle tubature di corrente elettrica. Non c’entrerebbe nulla con l’incendio, invece, il gas.

Interessato, ma non direttamente, il ponte principale anche se il calore che ha bruciato guaine e rivestimenti delle tubature ha deformato le travi cedute immediatamente sotto alla banchina del fiume. Al via, intanto, le operazioni di accertamento per il consolidamento della struttura al momento inagibile.

Ripristinate luce e gas, nodo viabilità

Sono stati ripristinati i servizi gas ed elettricità in tutta la zona e al momento non ci sono disservizi per i cittadini. Sono iniziate le attività di ripristino degli impianti delle società di pubblico servizio. I Vigili del Fuoco hanno interdetto il transito dei veicoli e dei pedoni sul ponte dichiarato inagibile. Il Dipartimento Lavori Pubblici di Roma Capitale stabilirà ora l’entitá dei danni a livello strutturale. In fase di definizione il piano operativo di mobilitá alternativo per la zona Ostiense-Piazzale della Radio grazie a uno studio di traffico realizzato da Roma servizi per la mobilità. Sarà in vigore a partire dalla mattina di lunedì 4 ottobre. Il Coc si riunirà per un secondo incontro nel pomeriggio.

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