Roma-Lido, inizia il calvario tra sovraffollamento e proteste dei pendolari (VIDEO)

Sit in a Stella Polare, spikeraggio sui treni e petizioni online: così protestano i pendolari mentre si affollano le banchine e le strade verso Roma

Banchine affollate a Lido Centro e Lido Nord, strade verso Roma invase dalle auto, proteste sui treni e davanti a Stella Polare. E’ iniziata così la prima giornata di chiusura delle tre stazioni di Ostia, provvedimento adottato da Atac per carenza di treni destinato a durare almeno fino a marzo 2022. E i treni, nell’ora di punta, non sono stati neanche puntuali.

Sit in a Stella Polare, spikeraggio sui treni e petizioni online: così protestano i pendolari mentre si affollano le banchine e le strade verso Roma

Malcontento, rabbia, proteste sui treni, sulle banchine affollate e davanti a una delle stazioni chiuse. Così è cominciata forse una delle giornate più brutte nella storia della ferrovia che dal 1924 unisce i quartieri costieri a Porta San Paolo. Da oggi, 13 settembre, tre stazioni di Ostia (Stella Polare, Castelfusano e Cristoforo Colombo) resteranno chiuse nei giorni feriali. Al posto dei treni gireranno i bus navetta della Rl4 che, in questa prima giornata, hanno viaggiato semideserti.

Chi può, infatti, ha preferito recarsi a lavoro in auto, intasando la già precaria rete stradale di collegamento con la Capitale. Un ultimo tentativo di resistenza contro una decisione folle perché pochi potranno permettersi di arrivare già stressati dal traffico in ufficio o di affrontare l’inevitabile spesa che questa scelta “obbligata” comporta.

Peraltro, sui social i pendolari hanno contestato anche la puntualità del passaggio dei treni. Si sarebbero raggiunte frequenze vicine alla mezz’ora, nonostante l’Atac abbia giustificato la chiusura di tre stazioni proprio per ottenere il mantenimento dei passaggi ogni venti minuti.

Intanto, proseguono le forme di protesta. Rappresentanti del Comitato dei pendolari hanno spikerato con il megafono a bordo dei treni sensibilizzando l’utenza disinformata o semplicemente disorientata. Dal 30 settembre, è stato annunciato, verrà piantato un presidio fisso con tanto di tenda sotto la sede della Regione Lazio, in via Cristoforo Colombo: la Regione ha gravi colpe, almeno quanto Atac e Comune di Roma. L’ente regionale avrebbe dovuto programmare per tempo l’acquisto di nuovi treni e le manutenzioni straordinarie mentre l’azienda dei trasporti e il Comune dovevano provvedere alla revisione dei convogli viaggianti che sono stati fermati dall’agenzia di controllo della sicurezza del traffico ferroviario.

Un drappello di giovani ha presidiato stamattina i cancelli chiusi della stazione Stella Polare, scandendo slogan contro l’Atac e in difesa della linea di collegamento. Su tutte, quella fermata è la più importante e non può essere chiusa perchè è al servizio dell’ospedale Grassi, del Centro Paraplegici, del centro vaccinale al Polo Natatorio e di sei scuole.

Infine, prosegue la raccolta di firme per una delle petizioni lanciate su change.org, (leggi qui) dal titolo “No alla chiusura delle stazioni Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo”.

E le istituzioni? Non pervenute. Stamattina il vicepresidente del X Municipio uscente, candidato del M5S, Alessandro Ieva, era a inaugurare il nuovo percorso dello 070. Mugugni da parte degli utenti che vivono a Giardino di Roma perchè la linea prima di raggiungere Roma Eur, compie un lungo tragitto, transitando per Infernetto.

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