E’ un incentivo ad essere incivili. Uno stimolo a ricercare sotterfugi, come per esempio la falsificazione con il banalissimo uso del fotoritocco. Non giova certo a snidare gli evasori quella richiesta di esibire la ricevuta Tari all’ingresso dell’isola ecologica dove conferire i rifiuti ingombranti.
Il polemista Maurizio Contigiani critica la scelta dell’Ama di imporre l’esibizione della ricevuta Tari per conferire i rifiuti ingombranti
E’ la riflessione che fa sulle nostre pagine Maurizio Contigiani, polemista già firma de Il fatto quotidiano e di Tpi. Il nostro collaboratore ha vissuto in prima persona l’esperienza di vedersi richiesta la copia del bollettino di versamento della Tari prima di poter accedere all’isola ecologica dove scaricare pezzi di mobili, elettrodomestici esausti, rifiuti ingombranti in generale. Un’attività, quella dell’Ama, che in questo periodo è pure svolta a mezzo servizio (leggi qui).
Ecco cosa ha scritto per canaledieci.it
Come sempre, mi reco all’isola ecologica per smaltire oggetti che non rientrano nelle normali categorie della raccolta differenziata.
L’altro giorno, all’ingresso, oltre a chiedermi cosa avessi da smaltire, mi informano che per la fruizione del servizio sarà obbligatoria la ricevuta di pagamento della TARI e, nel caso io ne sia sprovvisto, potrò operare ugualmente presentando la tassa pagata da un familiare e un suo documento di riferimento, nel caso non sia l’intestatario del bollettino.
Forse non sono in grado di comprendere il fine di tale provvedimento ma una risposta dal Comune di Roma la vorrei. Trovo assurdo che, in funzione di tale controllo, si possa solo immaginare di indurre chi non paga a pagare. Non è certo questa la strada per snidare gli evasori.
Chi evade la Tari, infatti, solitamente non porta l’immondizia nei centri di raccolta ma getta i rifiuti nei cassonetti altrui o direttamente in strada. Se soltanto l’uno per cento di chi non paga avesse voluto portare la lavatrice, il materasso, il frigorifero all’isola ecologica, da adesso in poi non lo farà e pure lui scaricherà il suo rifiuto ingombrante lungo la strada.
Aggiungo pure che non sarebbe neanche difficile, con un qualsiasi programma di fotoritocco, rimediare un bollettino farlocco e presentare quello alla porta dell’isola ecologica, visto che il controllo del pagamento non è neanche elettronico ma solo visivo.
Oltre al disincentivante fastidio procurato a noi che paghiamo, fotocopie e documenti che non concorrono certo ad alcun miglioramento della nostra condotta civile, quale sarebbe la finalità nascosta dietro questa poderosa iniziativa?
Maurizio Contigiani
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