Ostia: bambino scompare a 6 anni. Ritrovato dalla Polizia (VIDEO)

Mentre l’Italia ieri tremava per le sorti del piccolo Nicola, a Ostia altri due genitori hanno avuto paura per il loro bambino

Ieri, mentre tutti eravamo concentrati sulla storia del piccolo Nicola, a Ostia un’altra coppia di genitori ha tremato per il proprio figlio. Per fortuna grazie alla polizia del commissariato Lido, agli ordini del Primo Dirigente Antonino Mendolia, tutto è finito bene.

Il piccolo si era allontanato dalla macchina dei genitori parcheggiata sul lungomare e ha camminato da solo fino alla sua scuola che si trova in Via dell’Idroscalo.

Il bimbo è figlio di immigrati egiziani integrati. Il padre si è recato in commissariato per ringraziare la polizia e ci confessa che ieri – vedendo quegli agenti cercare il figlio come se fosse il loro – si è sentito veramente per la prima volta italiano. Spera che presto anche il figlio possa prendere la cittadinanza come gli altri due gemelli che sono nati qui.

La vicenda

Mentre l’Italia ieri tremava per le sorti del piccolo Nicola, a Ostia altri due genitori hanno avuto paura per il loro bambino. A raccontarci la storia è Amr – Omar per gli amici italiani – il padre del piccolo che a 6 anni, ieri mattina, si è allontanato dall’auto dei genitori sul lungomare. Facendo perdere le proprie tracce.

Stamattina mentre salivamo in macchina per portare i bambini a scuola, il piccolo è sparito. Non lo trovavo più. L’ho cercato a destra e a sinistra, ma non lo vedevo. Ho chiamato subito la polizia e sono venuti in tre minuti. Eravamo sul Lungomare Paolo Toscanelli davanti alla Casa della Salute“.

Amr è arrivato in Italia, dall’Egitto 16 anni fa. Quando ritrova il suo piccolo, che dal lungomare ha camminato fino a via della corazzata…Ed è entrato a scuola da solo, prova a spiegare la felicità da genitore ma anche quella sensazione di sentirsi per la prima volta veramente italiano.

Ringrazio la polizia che è arrivata tempestivamente contattando anche la scuola. Lo hanno trovato in quindici minuti: era andato da solo a scuola. I poliziotti sono stati fantastici, sono venuti subito, mi hanno tranquillizzato e mi hanno aiutato con il cuore. Ognuno di loro ha considerato il mio bambino come il suo“.

Amr ha tre figli, parlano italiano, studiano in scuole italiane e si sentono italiani… ma non hanno la cittadinanza italiana.

I miei bambini si sentono italiani. Frequentano la scuola qui e hanno amici italiani. Manca solo la documentazione ma si sentono assolutamente integrati. Abbiamo il permesso di soggiorno che rinnoviamo ogni due anni“.

Una storia, che come quella del piccolo Nicolò, si chiude con un lieto fine. E alla fine… questo conta.

Servizio di Mara Azzarelli

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