A Parco Leonardo chiude anche il McDonald’s

Parco Leonardo: si teme per la chiusura di altre storiche attività. Il McDonald's a rischio entro l'estate

Parco Leonardo: uno scenario sempre più avvilente o come tanti utenti lo stanno anche definendo negli ultimi tempi “un centro commerciale fantasma”, è quello che si è tristemente costretti a vedere nel cambiamento estetico e “strategico” di questa struttura, che nonostante il restyling sembra suggerire più che un ringiovanimento, un serio pericolo di declino generale. Preoccupazione di recente anche per una notizia trapelata della possibile chiusura il 31 agosto, del McDonald’s, da sempre presente nel Centro Commerciale.

Parco Leonardo: si teme per la chiusura di altre storiche attività. Il McDonald’s a rischio entro l’estate

La notizia che al momento è solo un’indiscrezione, sfuggita a qualche dipendente preoccupato che ha avvisato chiari segnali di questo rischio, è comunque in attesa di una conferma da parte della multinazionale.

Intanto il dubbio comprensivo di richieste di rassicurazioni sul destino del ristorante, rimbalza sui gruppi social frequentati soprattutto dai giovanissimi, sempre attenti alla presenza di questa storica catena di fast food, che quasi ne determina gli spostamenti in gruppo, un po’ per l’economicità un po’ per la soddisfazione del gusto e del nutrimento veloce e pratico.

Tra i gruppi social che maggiormente hanno discusso l’argomento, c’è quello non affollatissimo di indigeni del luogo, Parco Leonardo…(the original), che sembra quasi una piccola comunità fisica di utenti. Uno dei commenti più completi sulla news, riepiloga bene il sacrosanto e indiscutibile punto di vista degli utenti:

Anziché preoccuparsi del restyling potrebbero lavorare per fare in modo che le attività non chiudano. A me – dice P. – per esempio delle postazioni di Smart working, dei divanetti, dei voucher ecc. non interessa nulla. Io vorrei solo vedere i negozi aperti. Il Mc che chiude è l’ennesima conferma che Parco Leonardo sta diventando un centro commerciale fantasma e nessuno può esserne felice”.

Ma al di là dell’abbandono di un campo di lavoro, e allo svuotamento di un altro punto di  aggregazione, il pensiero, meno legato all’intrattenimento, va nuovamente ai lavoratori, che, come nel caso degli 80 dipendenti del supermercato Auchan che ha chiuso i battenti il 27 marzo, e di cui abbiamo raccontato dettagliatamente la vicenda in questo articolo (leggi qui), potrebbero trovarsi all’improvviso in cassa integrazione, senza poter essere riassunti nel giro di poco tempo con un nuovo contratto, in un altro punto vendita di zona.

Attendiamo quindi di capire se verrà o meno confermata la chiusura, augurandoci di non dover nuovamente riportare su una condizione problematica per decine di famiglie.

Un quartiere muore se il centro commerciale si spegne. Il caso Parco Leonardo

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