AstraZeneca: in attesa del Cts, stop nel Lazio

Dopo il caso della 18enne ligure, AstraZeneca di nuovo nell'occhio del ciclone

vaccino
Polemiche e incertezze sul vaccino somministrato ai giovani durante gli “open day”.

I medici invitano alla fiducia, ma nuove indicazioni su AstraZeneca sembrano imminenti

Ieri sera abbiamo sospeso le prenotazioni e gli appuntamenti dei cittadini della fascia 18-30 anni che avevano prenotato la prima dose con AstraZeneca durante l’open week. Verranno riprogrammati con altri vaccini“.
Con queste parole l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, parlando dell’iniziativa in corso fino a domenica, ha sancito anche per la Regione Lazio lo stop al vaccino tornato di nuovo sotto i riflettori dopo la morte della diciottenne Camilla Canepa. La ragazza di Sestri Levante aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca dopo aver partecipato al primo “open day” ligure per “over 18”.
A seguito di questo tragico decesso il dibattito sul vaccino a vettore virale si è nuovamente riacceso. Secondo il parere del dottor Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, “molte delle persone che recentemente si sono vaccinate con AstraZeneca, se hanno sviluppato gli anticorpi, non è indispensabile che facciano la seconda dose“.
Galli ha ricordato che il vaccino “Astrazeneca fu progettato inizialmente per un’unica dose, poi si vide che aveva margini abbastanza importanti di mancato successo e allora fu impostato con due dosi che complessivamente davano successo maggiore“.
Anche Claudio Mastroianni, direttore del Dipartimento di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, utilizza parole rassicuranti: “Chi ha fatto già la prima dose non deve preoccuparsi“. Secondo Mastroianni gli errori commessi su AstraZeneca sono “di comunicazione” visto che il vaccino “è sicuro e funziona“. L’auspicio, conclude il medico, è che “dal Comitato tecnico scientifico (Cts) venga data l’indicazione per usarlo nella fascia d’età sopra i 60 anni“.
E quanto auspicato da Mastroianni potrebbe essere confermato a breve dal ministero della Salute dopo la riunione del Cts. Possibile che il Comitato tecnico scientifico metta finalmente un punto alla questione, ponendo un tetto a 60 anni per AstraZeneca. Se dovesse essere questa la decisione, chi ha già fatto la prima dose verrebbe dirottato verso Pfizer per la seconda.
Una scelta del genere rappresenterebbe un drastico cambio di direzione rispetto alla linea adottata in queste settimane da molte regioni con i vari “open day” organizzati per vaccinare proprio le persone più giovani.
In giornata toccherà al ministro della Salute Roberto Speranza e al coordinatore del Cts Franco Locatelli comunicare la posizione ufficiale sull’uso di AstraZeneca fra i giovani e, più in generale, le persone sotto i 60 anni d’età.
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