Alla luce dei progetti in via di realizzazione ad Ostia Antica, le associazioni locali hanno organizzato un incontro pubblico per chiedersi se Roma conosce davvero il valore del quadrante.
Sono troppi i temi irrisolti che riguardano la centralità di Ostia Antica… e troppe le scelte discutibili operate dalle amministrazioni. Le associazioni locali provano a guardare avanti.
“Roma conosce il valore di Ostia Antica?”: E’ la domanda, forse un po’ retorica, che si pongono le associazioni locali e allo stesso tempo, è il titolo dell’assemblea pubblica che si è tenuta presso la Sala Riario.
“Ci stiamo occupando del cantiere che è stato appena aperto – spiega Valentina Scarfagna del Comitato Spontaneo Associazioni, Cittadini e Commercianti – perchè abbiamo l’impressione, così come si stanno svolgendo i lavori, che la mancata di partecipazione della cittadinanza e del Municipio stesso non ha permesso al Comune di fare un intervento congeniale, strutturale e funzionale per quelle che sono le esigenze di Ostia Antica. Quindi la conferenza di oggi è proprio per mettere alla luce questi aspetti, affinchè si possa trovare un punto d’incontro e un reale percorso partecipativo con la popolazione, con le istituzioni locali e con tutte le parti in causa che dovranno usufruire di questi interventi: cittadini, attività commerciali e associazioni“.
“Noi – aggiunge Paolo Bondi, presidente della Pro Loco di Ostia Antica – avevamo un’idea già nostra in merito alla pedonalizzazione di Ostia Antica, ma totale, con la struttura e la logistica pensata prima (parcheggi, svincoli ecc.). Quest’area 30 calata dall’alto nel 2017 dall’ex presidente della commissione, ci ha un po’ preso alla sprovvista. Vista realizzata, ci ha messo il terrore addosso”.
“Ostia Antica non è soltanto il borgo – dice Franco De Luca, di Ostia Antica Viva – ma anche gli scavi e tutta la sua campagna che arriva fino al Tevere. E’ tutta Piana Bella. Luoghi conservati grazie ai contadini prima, agli artigiani e alle persone che ci vivono adesso. E’ un posto pieno di cavalli, piste ciclabili naturali… uno dei luoghi più belli d’Italia“.
L’interrogativo posto dalle associazioni è più che legittimo se si pensa al progetto di pseudo-pedonalizzazione che sta interessando il centro storico. Per non parlare poi degli ex-lavatoi abbandonati e del ponte pedonale della stazione inaccessibile ai disabili, solo per fare due esempi.
Servizio di Fausto Trombetta
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