Le palazzine Ater di via Oder, a Fiumicino, versano in condizioni sempre più preoccupanti: a rischio la stabilità stessa delle palazzine. I residenti chiedono un intervento risolutivo per la messa in sicurezza e per il ripristino dell’erogazione dell’acqua. Intanto molti di loro sono costretti a farsi la doccia riempiendo i secchi.
Ecco le condizioni delle palazzine Ater: da 10 anni i residenti chiedono interventi di messa in sicurezza
Le palazzine di via Oder a Fiumicino versano in condizioni sempre più allarmanti. Le crepe verticali sui muri perimetrali si allargano, crollano parti di massetto dei solai: a rischio la stabilità stessa delle palazzine.
Crepe che scindono in due i muri maestri, con lunghe fratture verticali. E poi cornicioni che cadono, pezzi di massetto dei solai che crollano a terra. La condizione in cui versano i palazzi popolari dell’Ater di via Oder, a Fiumicino, fa tremare i polsi. Da almeno 10 anni i residenti attendono interventi di messa in sicurezza: ora secondo i programmi i lavori di ristrutturazione dovrebbero partire in estate
Le tubature dell’acqua sono talmente malridotte che Acea ha dovuto dimezzare la pressione, con pesanti ripercussioni per chi vive al terzo e al quarto piano. Entro l’estate dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione.
A preoccupare i residenti anche i problemi di erogazione dell’acqua ai piani alti: a causa della scarsa pressione dai rubinetti non esce nulla, e gli abitanti per fare la doccia sono costretti a usare i secchi.
Questa settimana le ditte incaricate dall’Ater hanno iniziato i lavori per la sostituzione delle tubature dell’acqua potabile, effettuando nuovi allacci. I residenti si augurano che sia l’inizio dei tanto attesi lavori di ristrutturazione generale.
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
Leggi anche: I ristoratori di Fiumicino: Non siamo untori, fateci riaprire anche al chiuso
I ristoratori di Fiumicino: “Non siamo untori, fateci riaprire anche al chiuso”