Covid: scarsa prevenzione nel campo rom di Dragona (VIDEO)

In tempi di Covid, ci sono contesti in cui è difficile fare breccia con le misure di prevenzione e la campagna di vaccinazione. Uno di questi è il campo rom di Dragona. Il servizio di Mara Azzarelli

Chi vive ai margini della città non sempre viene raggiunto dalle campagne informative contro il Covid e men che mai da quelle di vaccinazione.

Le immagini dei senza fissa dimora in fila per il vaccino contro il covid 19 in questi giorni hanno commosso il mondo. A Boston come a Manchester, Detroit, Montreal e Copenaghen gli homeless sono stati coinvolti nel piano di vaccinazione insieme ad anziani, malati e fragili. Comprendendo con questi sia coloro che hanno problemi di salute, sia coloro che non hanno una casa in cui vivere.

Qualche giorno fa 25 senzatetto ospitati stabilmente nelle strutture dell’Elemosineria Apostolica della Santa Sede, a Roma, hanno ricevuto per volere di papa Francesco la prima dose del vaccino Pfizer. Altri lo faranno.

Coinvolgere tutte le fasce di popolazione nella campagna di vaccinazione non è importante solo per preservare le persone dalla malattia ma anche abbattere le possibilità di contagio in tutta la popolazione. Proviamo dunque a raggiungere il campo rom di Dragona, un campo autorizzato sulla carta ma ormai da anni lasciato nel più assoluto degrado.

Covid: la situazione nel campo rom di Dragona

Il campo, sorto negli anni ‘90 e creato come gli altri campi rom romani dal sindaco Francesco Rutelli nel tentativo di sanare le baraccopoli abusive della città, si estende su una superficie di circa 5mila metri quadrati sotto al Viadotto Nuttal. Arriviamo da via Ortolani.

All’interno ci sono un paio di ragazzini. Fra gli adulti non c’è tanta voglia di parlare. Ma incontriamo Dragan. Conosce bene la storia di questo campo e accetta di rispondere alle nostre domande.

In base a quello che ci viene riferito, all’interno del campo rom le autorità sanitarie non avrebbero organizzato alcuna campagna informativa. Molte delle persone che incontriamo, si sono documentate sui social e del vaccino non vogliono nemmeno sentir parlare. Ad aggravare la situazione: le condizioni igienico sanitarie del campo. Senza corrente elettrica, un solo bagno in comune e una sola fontanella per lavarsi.

Non è migliore la situazione in giro per la città, fra senzatetto che vivono sotto i portici, davanti ai negozi o nei parchi pubblici. Alcuni vengono raggiunti dai volontari di Sant’Egidio e aiutati. Molto più complessa la situazione di coloro che decidono di non chiedere aiuto e di rimanere nascosti, ad esempio nelle baraccopoli della pineta di Castel Fusano.

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