Bloccato il vaccino Johnson & Johnson, stop alle consegne

Nuovo colpo alla campagna vaccinale italiana: l'Agenzia del Farmaco statunitense ferma Johnson & Johnson

Nuovo stop alla campagna di vaccinazione, proprio alla vigilia del balzo in avanti da realizzare con le somministrazioni in farmacia. Gli Stati Uniti hanno sospeso il vaccino monodose Johnson & Johnson: ferme tutte le consegne previste per l’Italia e l’Unione Europea.

La Food and Drug Administration (FDA), l’Agenzia per il farmaco statunitense, ha temporaneamente bloccato l’utilizzo del siero anti-covid in relazione ad alcuni – pochissimi – casi di trombosi.

Gli Stati Uniti bloccano il vaccino Johnson & Johnson, congelate le consegne per l’Italia e i Paesi Ue

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Dopo sei sospetti casi di trombosi, verificatisi tutti in donne tra i 18 e i 48 anni di età, l’Agenzia statunitense del farmaco ha deciso la sospensione precauzionale del vaccino a vettore virale Johnson & Johnson.

Sei casi su 6,8 milioni di iniezioni, ma la Fda ha deciso comunque di fermare la diffusione del  prodotto per ulteriori valutazioni. L’azienda farmaceutica ha annunciato poi il blocco delle forniture verso i Paesi europei, compresa l’Italia.

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“Al 12 aprile sono oltre 6,8 milioni le dosi del vaccino Johnson & Johnson che sono state somministrate, e la Fda sta revisionando i dati relativi a sei casi di gravi episodi di trombosi”, fa sapere l’Agenzia del farmaco americana.

La campagna vaccinale italiana dunque, già alle prese con le mancate consegne da parte del colosso britannico AstraZeneca, subirà inevitabilmente nuovi ritardi.

Un grave problema, visto che per le vaccinazioni in farmacia, in partenza dal 20 aprile, era previsto l’utilizzo del siero statunitense monodose.

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Al centro, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato

“E’ bene che sul vaccino Johnson & Johnson ci sia una decisione rapida, chiara, definitiva, senza tentennamenti ed incertezze”, sottolinea in proposito l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato.

Bisogna evitare di fare ciò che è stato fatto con il vaccino AstraZeneca. Le autorità si pronuncino con una voce sola, anche perché negli USA si trovano in una situazione totalmente diversa avendo già somministrato alla popolazione milioni di dosi”, dichiara D’Amato.

“Mi auguro che si mantenga un livello di razionalità e di pragmatismo, il rischio di una tempesta perfetta è molto alto”, conclude l’assessore.

“È illusorio pensare che ci sia un vaccino o un farmaco privo di effetti collaterali”, sottolinea all’Adnkronos Roberto Cauda, direttore dell’Istituto di Clinica delle Malattie infettive dell’Università Cattolica di Roma.

“Basta leggere il bugiardino anche di farmaci di largo consumo che prendiamo con leggerezza per osservare che ci possono essere rarissime forme anche gravi di effetti collaterali. Quindi non deve stupire questo”, prosegue Cauda.

“Non la leggo in senso negativo ma in senso positivo: lo stop serve per fare ulteriore chiarezza e poi ripartire molto più convinti“, conclude Cauda.

La casa farmaceutica da parte sua spiega: “Siamo a conoscenza di una malattia estremamente rara che coinvolge persone con coaguli di sangue in combinazione con piastrine basse in un piccolo numero di individui che hanno ricevuto il nostro vaccino Covid-19”, fa sapere Johnson & Johnson in una nota.

“La Food and Drug Administration (Fda) sta esaminando i dati che coinvolgono sei casi statunitensi segnalati su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per un’abbondanza di cautela la Fda hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino”, conclude il comunicato dell’azienda.

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