Lazio, Federazione onoranze funebri: “I nostri operatori a rischio, vaccinateli” (VIDEO)

L’Umbria inserisce gli operatori delle agenzie di onoranze funebri fra coloro che devono essere vaccinati per prima. La federazione di categoria chiede di intervenire anche nel Lazio.

La federazione nazionale delle imprese delle agenzie di onoranze funebri chiede di vaccinare gli operatori. Siamo andati a sentire i rischi per la salute che corrono questi lavoratori in tempi di Coronavirus.

Lazio: chiesta la precedenza nella vaccinazione per gli operatori delle agenzie di onoranze funebri

La Regione Umbria ha dato l’ok alle vaccinazioni degli operatori delle imprese funebri. Lo comunica la federazione nazionale di categoria che ha più volte sottolineato l’enorme livello di rischio che corrono tutti coloro che lavorano a stretto contatto con le salme in questo periodo di pandemia. Una decisione che nella Regione Lazio non è stata ancora presa in considerazione e che preoccupa notevolmente tutti gli addetti di questo delicatissimo settore.

“In questo periodo di Covid – spiega Danilo Lorenzetti, impresario onoranze funebriabbiamo il terrore di dover andare incontro a situazioni a noi sconosciute. Ad esempio quando veniamo contattati dai familiari e andiamo nelle abitazioni, per pulire, accudire e vestire la salma dobbiamo toccarla per forza di cose e quindi siamo esposti al rischio di contatto con una persona colpita da Covid e magari noi non lo sappiamo“.

Questione differente quanto la salma viene recuperata all’interno di un centro Covid.

Nei centri troviamo un’altra situazione.  – aggiunge – Ovviamente dobbiamo andare attrezzati con i vari accorgimenti e le salme vengono inserite in ‘body bag’. Però prima di metterla nell’auto funebre dobbiamo disinfettarla per evitare di portare le infezioni dal centro Covid all’esterno. Noi le accortezze le prendiamo tutte però il rischio è dietro l’angolo“.

La mancanza di indicazioni alle imprese funebri era stata denunciata anche all’inizio della pandemia. In quel caso per l’assenza di riferimenti, da parte della Regione Lazio, in termini di protezioni. Gli operatori si adeguarono alle regole valide per gli infermieri e il personale medico. Cosa che, per i vaccini, sarebbe logica anche ora.

Nessuno ci ha contattato per dirci che eravamo a rischio e dovevamo fare vaccini o tamponi. – racconta Dario Lorenzetti, impresario onoranze funebriLa nostra federazione aveva fatto questa proposta, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta“.

L’assenza di orientamento mette a repentaglio migliaia di operatori che lavorano in tutta la Regione. Che preoccupati, chiedono di intervenire nel Lazio, come già avvenuto in Umbria.

Servizio di Mara Azzarelli

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