Cos’è la carne Beyond: composizione e controindicazioni

L’ormai famosissima azienda “Beyond Meat” è riuscita a creare un prodotto interamente vegetale con ben 20 grammi di proteine e il 25% della dose raccomandata di ferro

carne beyond

La carne Beyond, cos’è e quali sono i suoi potenziali. L’ormai famosissima azienda “Beyond Meat” è riuscita a creare un prodotto interamente vegetale con ben 20 grammi di proteine e il 25% della dose raccomandata di ferro, andando però incontro al rischio di riprodurre anche i lati negativi della carne, ovvero l’eccesso di grassi saturi e sale.

Infatti tra i venti ingredienti della carne “Beyond” non ne compare nemmeno uno considerato nutrizionalmente valido: proteine di pisello isolate, oli di canola, olio di cocco raffinato, estratto di lievito, maltodestrine, aromi, gomma arabica, olio di girasole, sale, acido succinico, acido acetico, amido modificato, fibra di bamboo, metilcellulosa, amido di patate, estratto di barbabietola, acido ascorbico, estratto anatto, acido citrico, glicerina vegetale.

Inoltre anche il “carbon footprint” di questa azienda, seppure non paragonabile a quello complessivo di tutta l’industria della carne, risulta comunque piuttosto elevato; basti pensare che queste 20 materie prime provengono tutte da fornitori sparsi per il mondo e ciò implica elevatissimi costi ambientali, legati al trasporto e agli imballaggi.

Ovviamente, seppure sono stati elencati i molteplici lati negativi di questo prodotto, c’è da ricordare che il “Beyond Burger” è un alimento di passaggio e di unione, in quanto consente di incuriosire gli onnivori a provare un pasto vegano, pur assaporando una desiderata carne rossa.

La carne Beyond: un prodotto che ha rilanciato l’idea di cucina vegetale

E’ inoltre un prodotto che ha contribuito a rilanciare l’idea di cucina vegetale come un normalissimo stile di vita, garantendo di diversificare e aggiornare l’offerta di ristoranti, fast food e mense.

Di certo, però, bisogna ricordare che essendo un sostituto della carne, necessariamente assume caratteristiche simili, che sono problematiche per la salute umana e per l’ambiente. Poiché questi ultimi due aspetti si sposano meno bene con le motivazioni che spingono gli onnivori a cambiare il proprio stile di vita, è facile concludere che il “Beyond Burger” non sarà mai un caposaldo della cucina vegetale, al massimo uno sfizio una tantum.

Infatti la tavola vegana è ricca di elementi sani, prodotti localmente, nutrienti e sazianti per adulti e bambini: dalle verdure, ai variegatissimi cereali, fino ai legumi, alla frutta e ai dolci di ogni genere.

Al giorno d’oggi è ormai semplicissimo consumare un pasto vegano o vegetariano senza nemmeno accorgersene (le patatine fritte, ad esempio) e sono sempre di più le iniziative per coinvolgere le persone a provare questo stile di vita anche solamente per un mese.

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A gennaio infatti è terminato il “Veganuary”, mese in cui più di mezzo milione di persone provenienti da 200 paesi diversi del mondo hanno provato la dieta vegana con molto interesse e passione, concedendosi probabilmente una volta tanto anche un burger “Beyond”, perché uno strappo alla dieta se lo concedono tutti!

Alessia Pasotto
Dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo,
su Instagram @natur_ale_

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