Dinamica di una morte assurda: il 56enne è sceso dalla macchina sulla Roma-Fiumicino per tentare di raccogliere migliaia di euro volati dal finestrino
Ieri, 13 marzo, il tragico incidente: intorno all’una del pomeriggio un pedone viene investito e ucciso sull’autostrada Roma-Fiumicino.
Incredibile la dinamica, che parla di una morte assurda: l’uomo, Marco Querini, 56 anni, stava viaggiando in auto in direzione della Capitale (leggi qui). All’improvviso si ferma, in prossimità dello svincolo per il Raccordo, scende dalla macchina e si getta in mezzo alla carreggiata. Un suicidio? No.
Querini, come ricostruito dalla Polizia, stava tentando di recuperare i soldi contanti appena volati fuori dal finestrino della sua vettura.
Le auto che sopraggiungevano non sono riuscite ad evitarlo, e l’uomo è stato investito. Inutili i soccorsi: all’arrivo dell’eliambulanza il 56enne era già deceduto per le gravi ferite riportate.
Nel corso delle ore, grazie alle indagini della Polizia stradale, è emerso il vero motivo per cui Querini ha fermato l’auto in mezzo all’autostrada, è sceso e si è buttato tra le auto in corsa: sul cruscotto aveva appoggiato una somma pari a circa 2mila euro in contanti, che a causa del vento durante il tragitto è volata via, fuori dal finestrino.
L’uomo, senza guardare se arrivavano macchine, si è gettato all’inseguimento delle sue banconote, finendo quindi sotto le ruote della prima vettura che sopraggiungeva.
Tanti gli automobilisti che, nei minuti immediatamente successivi all’impatto, si sono precipitati a raccogliere i contanti sparsi in strada. Un testimone, poco dopo l’accaduto, si è presentato al commissariato del Trullo per restituire la somma di 450 euro, raccolta sull’asfalto. Agli agenti ha raccontato di aver visto molti guidatori intascare i soldi presi sulla carreggiata. I poliziotti della Stradale hanno recuperato quasi mille euro.
Il motivo per cui il 56enne stesse viaggiando con quel tesoretto di contanti in macchina resta ancora avvolto dal mistero. Buio fitto anche sulla provenienza del denaro.
Da dove arrivavano quei soldi? Come mai Querini non li ha messi in una borsa, in una busta, o in una valigia, lasciandoli sul cruscotto pronti a volare via dai finestrini aperti? Un’altra pista, altrettanto inquietante si è fatta strada con il prosieguo delle indagini: la puoi leggere qui.
La Polizia indaga, e per ora si sa soltanto che il 56enne deceduto non aveva precedenti.
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