Al via la campagna di vaccinazione per il personale sanitario di “Aeroporti di Roma”

Inizia la vaccinazione del personale sanitario che opera nel Pronto Soccorso di “Aeroporti di Roma”. L'appello del responsabile, il professor Racani

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Giovedì 21 gennaio inizia la campagna di vaccinazione per il personale sanitario che opera nel Pronto Soccorso di “Aeroporti di Roma”. Abbiamo raccolto l’appello del responsabile, il professor Carlo Racani.

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Aeroporti di Roma, al via la vaccinazione del personale di Pronto Soccorso

“Sono molto lieto di potervi informare che giovedì 21 il nostro personale di Pronto Soccorso, inteso come medici consulenti, infermieri, soccorritori e staff amministrativo, si sottoporrà a vaccinazione per il covid. Un modo per cercare di dare anche noi il nostro contributo a questo periodo e a questo tempo inimmaginabile che stiamo vivendo”, sottolinea il professor Racani.

“È importante vaccinarsi, dal punto di vista etico e scientifico. Non soltanto per cercare di proteggere noi stessi, ma soprattutto per cercare di proteggere i nostri affetti, le nostre famiglie, e anche le persone che ci sono estranee”, prosegue.

“Vedete, in medicina succedono cose molto strane. Finché il problema non riguarda noi stessi, corriamo il rischio di non dargli mai una grande importanza. Pensiamo, ad esempio, a quanti fumatori smettono di fumare il giorno dopo che gli è stata fatta una diagnosi importante. E pensate a quanti avvertono di dover cambiare il proprio stile di vita solo perché vivono, o hanno vissuto, qualcosa di patologico su se stessi”, afferma il professore.

“Ecco, con il covid è la stessa cosa: il covid esiste, è un dramma per tutti, è un dramma anche per le persone che, in qualche modo, ci possono apparire estranee. E dunque la vaccinazione diventa qualcosa di profondamente etico. E’ importante vaccinare i pazienti fragili, e ve lo dice – per quello che può contare – un paziente fragile”, continua Racani.

“È importante vaccinare i giovani, perché sono quelli che poi si assembrano e che hanno diritto a una vita più socializzata, per così dire. E ciò che gli può dare la libertà di poter tornare a godere di un cinema, di un concerto o di una palestra è la vaccinazione. Io cercherò di vaccinarmi insieme ai miei collaboratori giovedì stesso, il prima possibile, e a tutti porto lo slogan che abbiamo messo in questa spilletta: ‘Io mi vaccino’”, conclude il professore.

 

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