La polizia identifica le donne ospitate in un Centro anti-violenza

Irruzione alla Casa delle Donne Lucha y Siesta di Roma. L'assessora regionale alle Pari Opportunità: "L’esperienza del centro rappresenta un patrimonio per l’intera città"

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La Polizia è entrata nella Casa delle Donne Lucha y Siesta, il centro antiviolenza istituito recentemente dalla Regione Lazio (leggi qui), per identificare le ospiti, tutte vittime di abusi. L’irruzione è avvenuta ieri, 18 gennaio, su disposizione della magistratura, fa sapere la Questura di Roma. Quattro le persone identificate: tre donne e un minore.

“Ieri mattina, gli agenti del commissariato Tuscolano, hanno fatto accesso nella comunità della Casa delle donne Lucha y Siesta, su delega della magistratura”, si legge in una nota a firma del gruppo del Pd capitolino. “L’identificazione improvvisa, avvenuta secondo modalità atipiche – prosegue la nota – è un fatto molto grave che va a ledere i diritti e la sicurezza delle donne”.

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Proteste anche da parte dell’assessora regionale alle Politiche Sociali, Giovanna Pugliese. “L’esperienza di Lucha y Siesta rappresenta un patrimonio per l’intera città di Roma”, sottolinea l’assessora. “La Regione Lazio è impegnata quotidianamente nel contrasto della violenza maschile e nella promozione di nuovi modelli culturali”, prosegue.

Abbiamo intrapreso iniziative amministrative per far sì che associazioni come questa operino in piena tranquillità e con efficacia. La Regione intende riconoscere il grande lavoro che la Casa delle donne Lucha y Siesta compie caparbiamente da oltre dieci anni. Un punto di riferimento a livello nazionale, non può essere lasciata sola”, conclude Pugliese.

“Raggi, invece di fare annunci con finte promesse, ci dica quali azioni concrete sta mettendo in atto per salvaguardare le donne e la realtà all’interno della comunità di Lucha y siesta”, conclude la nota a firma del gruppo Pd in Campidoglio.

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