Il rientro a scuola sarà in due tempi, prima gli alunni di scuola elementare e media. Poi tutti gli altri.
È quanto ha deciso il Consiglio dei Ministri nella notte scorsa. A ritornare per primi in classe saranno gli studenti sotto i 14 anni d’età (elementari e medie inferiori). Per le loro le lezioni in presenza inizieranno il 7 gennaio. Al contrario gli alunni delle superiori riprenderanno la didattica di presenza l’11 gennaio e comunque nella quantità del 50% di occupazione delle classi. E non è detto. Il ritorno in aula, infatti, per gli over 14 è subordinato alla condizione epidemica: l’8 gennaio l’Iss (Istituto Superiore di Sanità) farà il punto per il quale nelle regioni rosse continuerà lo stop della mobilità e, quindi, anche la didattica in presenza.
La scelta compiuta dal Consiglio dei Ministri è una sorta di intesa con le Regioni molte delle quali, nel corso della giornata, avevano già annunciato ordinanze per il rinvio: Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Marche addirittura fino al 31 gennaio. Ordinanze che oggi il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, chiederà di ritirare in modo da uniformare su tutto il territorio. In questo modo, poi, il Governo ha raccolto il grido d’allarme lanciato dai docenti di molte scuole (leggi qui).
Nel Lazio gli studenti sono, in ogni caso, invitati a prendere parte alla campagna di screening pre-scolastica avviata dalla Regione attraverso le Asl (leggi qui).
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