Poche prenotazioni per la notte di Capodanno negli alberghi del litorale. In teoria, gli hotel di Ostia possono rimanere aperti, ma nella pratica – con la zona rossa nazionale – è stata ostacolata la possibilità di ospitare i turisti.
E’ pesantemente in crisi il settore alberghiero del litorale, storicamente uno dei comparti trainanti dell’economia del territorio. In teoria possono rimanere aperti – cosa che gli ha esclusi di fatto da qualsiasi ristoro – nella pratica, con le festività natalizie in zona rossa, gli è stato impedito di ospitare turisti. A loro è stata persino tolta – all’ultimo minuto – la possibilità di organizzare i cenoni di Capodanno. E tutto questo mentre fioccano prenotazioni di ville e appartamenti privati per l’ultimo giorno del 2020.
Poche prenotazioni negli alberghi: la voce degli esperti del settore
Stefano Pietrolucci, titolare dell’Hotel La Scaletta a Ostia: “Gli alberghi erano l’unica categoria che potevano proporre il cenone, ma è stata negata anche questa possibilità. Il cambiare le regole dà un’incertezza al cliente che non sa se, dove e come prenotare. Per noi albergatori l’offerta va rimodulata e questi cambiamenti repentini non danno la possibilità di fare ciò. Impedendo questo tipo di servizio si è portato il cliente a scegliere altre soluzioni, come affitti di strutture private e lì chiaramente non può esserci il controllo sul distanziamento”.
Nicola Della Puca, presidente Roma Mare Assohotel: “Le nostre difficoltà si risentono in maniera più importante rispetto alla Capitale. Noi a differenza di Roma abbiamo una stagionalità più corta e noi andiamo proprio lì andiamo a concentrare il risultato, per poi mantenere un’impresa con tanti posti di lavoro”.
Se la situazione non migliorerà – velocemente – tantissimi hotel di Ostia rischieranno di chiudere nel 2021. Tutto il settore è infatti allo stremo.
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