Cresce il branco di lupi nella Riserva Naturale di Castel di Guido, tra Maccarese e Fregene. Nelle ultime settimane nuovi elementi si sono aggiunti al gruppo, sotto il monitoraggio costante degli attivisti dell’Oasi Lipu.
Grazie alle video-trappole piazzate sul territorio, i volontari seguono a distanza le avventure della banda.
Da tempo la Lipu segue le vicende di una coppia di lupi, che sopravvive nonostante le condizioni di estrema difficoltà dovute alla pressione antropica. Aurelia e Nerone, due giovani esemplari nati nel 2017, nell’ultimo anno hanno messo al mondo due cucciolate di lupacchiotti.
Qui sotto le immagini del branco registrate lo scorso 10 dicembre – GUARDA IL VIDEO:
Purtroppo gli ultimi nati non ce l’hanno fatta: probabilmente travolti dalle auto, oppure uccisi dai bracconieri.
“Nel corso dell’ultimo anno, dall’inverno scorso, abbiamo registrato continuativamente la presenza di Aurelia, Nerone e di tre giovani figli della coppia, nati nel Maggio 2019″, spiegano i volontari Lipu dell’Oasi in un comunicato.
“Nel corso del monitoraggio intensivo estivo e autunnale, finalizzato a rilevare la riproduzione e la presenza della nuova cucciolata, siamo riusciti ad accertare l’avvenuta riproduzione grazie ad alcune immagini scattate a giugno 2020 grazie alla videotrappola”, continuano glil attivisti dell’associazione.
Le foto e i video “ritraevano Aurelia in evidente stato di lattazione, con mammelle gonfie e tirate. Ma da quelle immagini non abbiamo più rilevato altri segni di presenza della cucciolata, né negli storici siti di incontro utilizzati dal branco negli anni scorsi, né in altre aree papabili in cui abbiamo allargato il monitoraggio”, proseguono i volontari Lipu.
“Anche a Ottobre e Novembre, periodo in cui normalmente i cuccioli di lupo abbandonano le aree di tana e iniziano a seguire gli adulti durante i normali spostamenti sul territorio, abbiamo continuato a riprendere solamente i cinque individui, adulti e subadulti”. I lupacchiotti figli della coppia dunque, purtroppo, non sono riusciti a sopravvivere.
Nuovi elementi si sono aggiunti al branco: il gruppo cresce
Ma Aurelia e Nerone non sono gli unici lupi che hanno scelto l’Oasi Lipu di Castel di Guido come punto di riferimento. Nell’area infatti gli attivisti hanno rilevato un aumento del “movimento” di lupi nell’area di studio.
“Dall’inverno scorso infatti, in almeno tre occasioni, abbiamo rilevato la presenza nel territorio di individui estranei al branco residente“, si legge nel comunicato dell’Oasi Lipu.
Nel gennaio scorso è stata ripresa una nuova coppia in un’area periferica utilizzata dal branco. E nelle ultime settimane un lupo solitario, più scuro e con mascherina facciale marcata, e un’altra coppia dai colori particolari e riconoscibii sono stati ripresi nella stessa area, in almeno due occasioni.
“Questo fenomeno è del tutto naturale, e segnala l’espansione della specie nell’area del Litorale Romano“, spiegano gli attivisti Lipu.
In autunno e inverno si assiste infatti al picco del fenomeno di dispersione, in cui i giovani lupi abbandonano il proprio nucleo familiare in cerca di nuove aree dove stabilirsi.
“Nella nostra area si sta assistendo al fenomeno per cui giovani individui provenienti da branchi limitrofi, e giovani coppie neo-formate, possono occasionalmente sconfinare nelle aree occupate da branchi residenti, per esplorare e individuare nuovi territori dove stabilirsi”, affermano i volontari.
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