Ammutinamento Polizia Locale: i sindacati prendono le distanze dalle parole dell’Arvu

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Immagine di repertorio

La Polizia locale, come il sindacato confederale, è al servizio delle istituzioni e della città”. I sindacati Cgil Cisl Uil prendono le distanze da chi nelle ultime ore ha invocato l’ammutinamento.

Polizia Locale: l’ammutinamento minacciato dall’Arvu

A sollevare le polemiche le parole di Mauro Cordova, presidente dell’Arvu (Associazione dei Vigili Urbani che conta oltre duemila iscritti), che in seguito alla nomina del generale dell’esercito Paolo Gerometta a capo della Polizia Locale (al posto del comandante Stefano Napoli) aveva dichiarato: “Non faremo più multe“.

A Cordova non è andata giù l’assegnazione della guida del corpo ad un esterno, e ha annunciato un rallentamento del lavoro nelle prossime settimane in occasione delle festività natalizie, minacciando anche uno sciopero bianco: “Lasciamo a casa orologio e penna. Sono gli strumenti, insieme al fischietto, del nostro mestiere. Senza non possiamo notificare atti e multe. Le forniture non arrivano dal comando generale, ma le compriamo noi“.

La replica dei sindacati di categoria della Polizia Locale

L’ammutinamento minacciato dall’Arvu ha fatto scatenare la furia dei sindacati di categoria, che hanno tuonato contro l’associazione:

 Ignominioso e irresponsabile invocare l’ammutinamento della Polizia locale di Roma Capitale“.  – affermano Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini,  segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio.

“Chi chiede agli agenti di lasciare a casa orologio e penna per non fare multe – proseguono – non solo è privo di ogni rappresentanza nel Corpo, ma dimostra di non avere il minimo senso dello Stato, cioè il fondamento su cui si basa l’attività dei caschi bianchi. Per questo ne risponderà personalmente, ma guai ad accostare un’affermazione simile alle donne ed agli uomini della Polizia locale di Roma che con grande senso di appartenenza e professionalità, hanno come unica funzione rispettare e far rispettare leggi e regolamenti, così come garantire sicurezza e integrazione per i cittadini.

Disconosciamo ogni parola. Quanto si legge è fuori da ogni riferimento alla realtà ed è contrario a quello spirito di servizio che i 6mila agenti di Roma Capitale dimostrano ogni giorno sul campo: pur con gravi carenze di organico, sotto equipaggiati e in condizioni di grave rischio per la salute e per la vita, gli operatori sono dalla parte delle istituzioni e della città – rincarano i segretari di categoria – E il sindacato confederale non è mai stato da meno.

Cgil Cisl e Uil mai e poi mai hanno fatto o faranno appello all’ammutinamento. Le nostre battaglie sono tutte sul tavolo. Non si può prescindere dal bilanciamento fra diritti e buon funzionamento dei servizi. Ma soprattutto la tenuta delle istituzioni non è negoziabile, nemmeno per la politica. E ciò nell’interesse di cittadini e lavoratori.

Per questo diffidiamo dall’accostare ogni voce priva di senno alle organizzazioni sindacali rappresentative – concludono Cenciarelli, Cosentino e Bernardini – Sicurezza e civile convivenza sono e restano i capi saldi dell’agire della Polizia Locale e dei sindacati veri, sempre al fianco delle persone e della comunità. Impediremo in ogni modo che questo si trasformi in terreno di scontro. Chi non ha rappresentanza può parlare solo a nome proprio. E prendersi la responsabilità personale delle proprie affermazioni”.

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