Pubblicità ingannevole: maxi multa da 10 milioni di euro per la Apple

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Maxi multa da 10 milioni di euro per la Apple. L’Antitrust ha giudicato ingannevole la pubblicità dell’azienda americana che vantava la resistenza degli iPhone all’acqua.

Antitrust: 10 milioni di euro alla Apple per la pubblicità ingannevole degli Iphone resistenti all’acqua

E’ stata giudicata ingannevole la pubblicità della Apple che vantava la resistenza degli iPhone all’acqua. Per questo motivo l’Antitrust ha deciso di sanzionare il gruppo della mela con una multa di 10 milioni di euro.

Tra le motivazioni anche il rifiuto da parte dell’azienda americana di prestare assistenza per gli smartphone danneggiati. L’autorità ha ritenuto pratiche commerciali scorrette la diffusione di messaggi promozionali di diversi modelli di iPhone in cui veniva esaltata la caratteristica di risultare resistenti all’acqua per una profondità massima variabile tra 4 metri e 1 metro a seconda dei modelli e fino a 30 minuti.

Nei messaggi non veniva chiarito che questa proprietà è riscontrabile solo in presenza di specifiche condizioni, per esempio durante specifici e controllati test di laboratorio con utilizzo di acqua statica e pura, e non nelle normali condizioni d’uso dei dispositivi da parte dei consumatori.

I modelli pubblicizzati sono iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max.

Come si legge nella pagina di assistenza del sito web di Apple (leggi qui), infatti, le caratteristiche degli Iphone in questione hanno una classificazione IP68 o IP67 (a seconda delle generazioni), secondo lo standard IEC 60529 e pertanto dovrebbero resistere alle seguenti profondità:

  • iPhone 12, 12 mini, 12 Pro e 12 Pro Max: profondità massima di 6 metri fino a 30 minuti;
  • iPhone 11 Pro e 11 Pro Max: profondità massima di 4 metri fino a 30 minuti;
  • iPhone 11: profondità massima di 2 metri fino a 30 minuti;
  • iPhone XS e iPhone XS Max: profondità massima di 2 metri fino a 30 minuti;
  • iPhone SE (2a generazione), iPhone XR, iPhone X, iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone 7 e iPhone 7 Plus: profondità massima di 1 metro fino a 30 minuti.

Tra le informazioni si legge anche che la resistenza a schizzi, acqua e polvere non è una condizione permanente e che pertanto potrebbe diminuire a causa della normale usura. Ma questo non sarebbe bastato al colosso americano per evitare la maxi multa da 10 milioni di euro.

Sotto accusa anche il disclaimer dove viene detto che “la garanzia non copre i danni provocati da liquidi“, non chiarendo però a quale tipo di garanzia si riferisse: garanzia convenzionale o garanzia legale.

Inoltre, la pubblicità non è stata ritenuta in grado di contestualizzare in maniera adeguata le condizioni e le limitazioni dei claim assertivi di resistenza all’acqua.

Infine l’Antitrust ha poi ritenuto una pratica commerciale aggressiva il rifiuto da parte di Apple, nella fase post-vendita, di prestare assistenza in garanzia quando quei modelli di iPhone risultavano danneggiati a causa dell’introduzione di acqua o di altri liquidi, ostacolando in questo modo l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla legge in materia di garanzia, dal Codice del Consumo.

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