E’ andato a fuoco Emmerre Arredamenti, storico mobilificio situato in zona Stagni-Longarina (leggi qui). Non si esclude la pista dolosa.
Incendio al mobilificio Emmerre Arredamenti: indagini in corso
Il rogo è scoppiato ieri sera intorno alle 23 nella sede di Via Alfonso Airoldi. Sul posto sono arrivati diversi mezzi dei Vigili del Fuoco e la Polizia del commissariato di Ostia. In piena notte si è precipitato anche il titolare ma non ha potuto fare altro che rimanere a guardare mentre più di 40 anni di vita e di sacrifici andavano in fumo come è lui stesso a descrivere stamattina quando, trattenendo le lacrime a fatica, racconta una delle notti più difficili della sua vita.
“E’ andato tutto distrutto – spiega Marcello Rossini, titolare di Emmerre Arredamenti – in fumo un progetto durato 42 anni. Oggi dovevamo brindare perchè iniziavano i lavori per un nuovo restauro. Erano già venuti da Pordenone elettricisti, falegnami, oltre 20 persone che avrebbero dovuto lavorare qui. Avevamo rifatto tutto l’esterno e anche l’asfalto.
Non so come sia potuto scoppiare l’incendio. Mi hanno chiamato i vicini ieri sera intorno alle 23 mentre dormivo, dicendomi che vedevano delle fiamme dal laboratorio. Siamo corsi io e mio figlio con degli estintori per cercare di domare le fiamme che venivano da una cassetta di legno all’esterno del capannone. Non ci sono cavi elettrici, non c’è nulla”.
Sul posto gli investigatori hanno ritrovato una tanica. Non è certo che sia stata utilizzata per il rogo ma è un elemento determinante che non permette agli inquirenti di escludere alcuna pista, compresa quella del dolo anche se il proprietario è scettico. La mattina successiva al rogo, infatti, avrebbe dovuto inaugurare una nuova ala dell’azienda che avrebbe portato, in un momento difficile come questo, lavoro ad almeno 20 persone.
“Non voglio nemmeno pensare ad un gesto contro di noi – prosegue Rossini – anche se un’azienda con oltre 40 lavoratori, che da anni lavora bene, poteva dare fastidio a qualcuno. I lavoratori ora sono tutti in cassa integrazione e vedremo, insieme al commercialista, come procedere”.
Sul posto stamattina Polizia scientifica e giudiziaria agli ordini del dirigente Fabrizio Petrucci hanno ascoltato il titolare e raccolto diversi elementi utili alle indagini.
Servizio di Mara Azzarelli
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