Pomezia: insegnanti delle scuole dell’infanzia in agitazione. Il sindacato si dice pronto allo sciopero

asili nido

Rispetto di tutte le misure per il contenimento del contagio e diritto all’inclusione dei bambini disabili. Questi i due punti cardine della vertenza sindacale della CISL in merito alla situazione delle scuole dell’infanzia di Pomezia.

Scuole dell’infanzia di Pomezia: la CISL si dice pronta allo sciopero

Scusandosi per i disagi che si riscontreranno nei prossimi giorni, il sindacato si appella alle famiglie dei bambini, per affiancare la battaglia delle insegnanti.

“La salvaguardia della salute è un bene inalienabile e non negoziabile – spiega Raffaele Paciocca Cisl FP – I bambini disabili hanno diritto all’inclusione e pertanto l’insegnante di sostegno non deve essere assolutamente distolta dal suo importante lavoro. L’impiego sistematico, per fronteggiare evenienze programmabili, diviene un depauperamento al percorso di integrazione di questi piccoli utenti”.

Visto il silenzio dell’amministrazione comunale a seguito della proclamazione dello stato di agitazione, il sindacato si dice pronto allo sciopero e chiede l’intervento degli Osservatori per l’inclusione e della condizione delle persone con disabilità del MIUR e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Dopo lo stato di agitazione e la richiesta del tentativo di conciliazione al Prefetto di Roma – dichiarano Giancarlo Cosentino, Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica Roma Capitale e Rieti, e Michele Marocco Responsabile del Dipartimento Funzioni Locali, purtroppo abbiamo ascoltato solo il silenzio assordante del Comune di Pomezia, che ad oggi non ha voluto un’interlocuzione diretta con la nostra organizzazione sindacale per trovare una soluzione condivisa alle problematiche da noi evidenziate.

Pertanto, la situazione, legata alla tutela dei diritti dei piccoli utenti e delle insegnanti, ci ha obbligato ad indire una nuova assemblea del personale insegnante delle scuole dell’infanzia di Pomezia per il prossimo giovedì 26 novembre dalle ore 8 alle ore 11 per decidere con le insegnanti la data per la proclamazione di uno sciopero per l’intera giornata, nel caso il Comune di Pomezia ed il Prefetto non convocassero alcuna riunione”.

Intanto la CISL ha inviato un sollecito al Prefetto di Roma e al Comune di Pomezia, anche a seguito di un post su Facebook pubblicato dal Movimento 5 Stelle di Pomezia in cui si leggeva: “l’insegnante di sostegno non è assegnato al bambino ma è di sostegno alla classe, e può capitare che venga utilizzato come supplenza non solo adesso che siamo in pandemia, ma sempre, ovvero quando l’assenza del docente è imprevista e non ci sono i tempi tecnici per consultare la messa a disposizione”.

Sulla questione il sindacato rimane irremovibile:

“E’ inopportuno, a nostro parere, ricorrere alla sostituzione dei docenti delle classi assenti con personale in servizio sui posti di sostegno ritenendo, ciò che invece avviene presso le scuole dell’infanzia di Pomezia, sempre a nostro giudizio, una palese inadempienza contrattuale precludendo illegittimamente il diritto costituzionale garantito del bambino disabile. In caso di sostituzione dell’insegnante titolare, l’insegnante di sostegno modifica il ruolo per il quale è stato assunto dall’ente dovendo tra l’altro  interrompere, a nostro giudizio, il pubblico servizio per il quale ha sottoscritto il suo contratto, sospendendo di fatto il proprio lavoro di inclusione del bambino disabile.

Tali sostituzioni poi avverrebbero ancora oggi senza alcuna disposizione formale da parte della dirigente, facendo ricadere, a nostro parere, le eventuali responsabilità civili, penali ed erariali, sulle coordinatrici di plesso e sulle insegnanti interessate. Per tale motivo abbiamo inviato la nota anche all’Osservatorio permanente per l’inclusione presso il Ministero dell’Istruzione ed all’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché tali importanti organi possano intervenire sulle questioni da noi sollevate per la tutela dei bambini disabili.

Abbiamo altresì evidenziato ancora una volta l’inopportunità di procedere alle assunzioni attraverso l’istituto della messa a disposizione a chiamata diretta a seguito della presentazione da parte delle interessate di una semplice domanda per l’assunzione, in quanto la CISL FP di Roma Capitale e Rieti da mesi chiede una selezione a titoli con un bando di concorso a tempo determinato, come previsto dalle vigenti norme e dalla stessa Costituzione all’art. 97.

Inoltre, abbiamo chiesto al Comune di Pomezia, se il personale attualmente chiamato a svolgere le supplenze sia in possesso dei titoli abilitativi necessari allo svolgimento dei propri ruoli all’interno delle scuole dell’infanzia ed agli organi di controllo e vigilanza, a cui la nostra nota è stata indirizzata, la puntuale verifica.

Nel post si ribadisce poi la non necessità del potenziamento degli organici delle scuole dell’infanzia, che noi non condividiamo anche perché non in linea con quanto indicato nelle linee guida del Ministero dell’Istruzione al fine di garantire la stabilità dei gruppi e soprattutto per limitare la possibilità di contagio da COVID-19.

Restiamo in attesa di una convocazione nel caso contrario proclameremo lo sciopero del personale insegnante delle scuole dell’infanzia e valuteremo, con i nostri uffici legali, l’invio di un eventuale esposto anche alle autorità giudiziarie competenti”.

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