Allarme ristoranti del litorale: “Solo con l’asporto non si sopravvive!”

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Immagine di repertorio

I ristoratori del litorale romano non ce la fanno già più. In pochi riusciranno a superare l’inverno solo con l’asporto.

“Solo con l’asporto i ristoranti non sopravvivono!” Il grido d’allarme arriva dal litorale romano

Con pranzi e asporto non copriamo nemmeno le spese”: la denuncia dei ristoranti e delle pizzerie del Decimo Municipio non lascia margine di dubbio. La formula scelta dal Governo per limitare la diffusione del Covid sta mettendo in ginocchio un’intera categoria.

“Non c’è più il lavoro che facevamo prima. – spiega il titolare di una pizzeria – Ci è rimasto l’asporto la sera, ma assolutamente non riesce a sostituire il ricavato che incassavamo prima. Siamo molto preoccupati“.

“Sta andando male. – commenta il gestore di una tavola calda – Il lavoro è praticamente nullo. Grazie all’asporto andiamo avanti, ma è comunque poco, anche perchè ora tutti i ristoratori si sono messi a farlo e l’offerta è tanta.

Ma quanto potranno sopravvivere ristoranti e pizzerie lavorando solo con pranzi e asporto?

“Molto poco – aggiunge – con l’asporto un’attività come la mia fa in media 100/150 euro al giorno. Quante pizze margherita a 4 euro dobbiamo vendere per fare i numeri di una cena, a ristorante aperto?”

Denuncia che viene confermata anche dalle associazioni di categoria.

“Ci sono aziende strutturate da tempo che si occupano di asporto. – spiega Claudio Grieco, vicepresidente Ascom-Confcommercio Litorale Romano – Andare ad inserirsi in un mercato così complesso e così ben organizzato non è semplice. La sensazione è che non si riuscirà a resistere per molto tempo, perchè viene a mancare la fascia di lavoro più importante, quella più remunerativa per bar e ristoranti legata agli aperitivi e alle cene. Ancora non si riesce ad avere le idee chiare riguardo agli aiuti ed è impossibile in questo modo pianificare le attività”. – conclude Grieco.

Servizio di Mara Azzarelli

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