Pomezia, la CISL denuncia: “Situazioni di criticità nelle scuole”

asilo nido

Mancanza di sicurezza nelle scuole dell’infanzia di Pomezia in materia di norme anti-Covid. La denuncia arriva dalla CISL che, in una nota ha riportato la delusione delle insegnanti a seguito della videoconferenza del 29 ottobre e ha annunciato nelle prossime settimane una giornata di sciopero.

Scuole di Pomezia a rischio, Paciocca: “Non rimane che formalizzare la richiesta di tentativo di conciliazione dal Prefetto e pianificare lo sciopero”

Non ha sortito l’esito sperato l’incontro tra le insegnanti delle scuole dell’infanzia di Pomezia e i rappresentanti del Comune. Secondo quanto riportato da Raffaele Paciocca, incaricato territoriale della CISL FP, durante le due ore di videoconferenza del 29 ottobre scorso, non sarebbe stata fornita alcuna risposta concreta al grido d’allarme lanciato dalle lavoratrici per alzare il livello di sicurezza anticovid nelle sezioni.

Non sarebbero, quindi, bastate due assemblee, che hanno fatto registrare una numerosa partecipazione, e varie lettere a firma del Segretario Generale della CISL per accendere i riflettori sulle criticità nelle scuole del territorio.

Tra queste, il potenziamento degli insegnanti, come previsto dalle linee guida del Ministero dell’istruzione del 3 agosto scorso sulla fascia di età 0-6 anni.

“Al punto 5 – afferma Paciocca – è prevista la verifica della possibilità di individuare ulteriori figure professionali, di prevedere eventuali deroghe per le sostituzioni e di assegnare dotazioni organiche aggiuntive nei limiti delle risorse disponibili. Questo consiglio è stato dato alle amministrazioni, proprio per consentire che vi fossero più supplenti e limitare i rischi del contagio rispettando la bolla di sezione.

A Roma e Fiumicino  – prosegue – che per certi aspetti costituiscono un territorio omogeneo, è stato già attivato il potenziamento mentre a Pomezia questa linea guida non è stata rispettata.

Il rischio, in questa situazione di mancanza di tempestività nella sostituzione, è che si obbliga l’insegnante a lavorare in condizioni di emergenza, con pericolose promiscuità tra sezioni, e link epidemiologici non tracciabili”.

Il sindacato, inoltre, sottolinea come non sia stata fornita alcuna risposta anche in merito all’utilizzo delle insegnanti di sostegno come vigilanti di sezione. Non avendo la possibilità di supplenti, infatti, attualmente nelle scuole si utilizzano, in sostituzione, le insegnanti di sostegno dei bambini disabili.

“Questo – aggiunge Paciocca – comporta un’alterazione, per la continuità didattica e per la funzione di inclusione, del bambino disabile, privandolo di uno strumento educativo.

Chiediamo, fermamente, direttive dirigenziali scritte su tali processi estemporanei di sostituzione che comportano onerose responsabilità civili, penali, a carico delle insegnanti, in caso di infortuni in classe.

La vertenza ha assunto, ormai, un tono duro e non rimane che formalizzare la richiesta di tentativo di conciliazione dal Prefetto e pianificare lo sciopero delle insegnanti per un’intera giornata lavorativa nel mese di novembre”. – conclude il sindacalista.

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