Mondo di mezzo, condanna a sei anni per l’ex sindaco Alemanno

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La Corte d’Appello di Roma ha emesso il verdetto: sei anni di carcere per Gianni Alemanno. L’ex sindaco della Capitale è coinvolto in uno dei filoni dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”, che nel 2014 ha portato all’arresto di Massimo Carminati, l’ex terrorista nero dei Nar, e del ras delle cooperative Salvatore Buzzi. Secondo i giudici di secondo grado Alemanno è responsabile di corruzione e finanziamento illecito.

Alemanno condannato a sei anni di carcere: la Corte d’Appello ha confermato le accuse di corruzione e finanziamento illecito

Già condannato in primo grado il 25 febbraio 2019, l’ex sindaco era stato giudicato colpevole dei reati di corruzione e finanziamento illecito. Poco fa la Corte d’Appello ha confermato la sentenza: sei anni di carcere.

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L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno

Nell’udienza di questa mattina il sostituto procuratore generale Pietro Catalani ha chiesto per Alemanno una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere, accusandolo di corruzione.

Secondo il pubblico ministero l’ex sindaco, oggi presente in aula, ha “piegato la sua funzione” agli interessi di Buzzi e Carminati, in cambio di 223mila euro. Denaro che sarebbe stato ricevuto da Alemanno in un arco temporale che va dal 2012 al 2014.

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Gianni Alemanno

I giudici però hanno emesso una sentenza ancora più dura di quanto chiesto dalla Procura: sei anni di galera per corruzione e finanziamento illecito.

“Questa sentenza d’Appello pur di condannarmi smentisce una decisione della Cassazione, secondo cui i miei co-imputati (Buzzi e Carminati, ndr) sono stati riconosciuti colpevoli di traffico di influenza”, ha affermato Alemanno subito dopo la lettura della sentenza.

“A questo punto io sono un corrotto senza corruttore. Evidentemente mi sono corrotto da solo. Proclamo la mia innocenza come ho fatto sin dal primo giorno, ricorrerò in Cassazione”, ha aggiunto l’ex sindaco all’uscita dal Palazzo di Giustizia.

 

 

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