Il premio Nobel per la pace 2020 è stato assegnato al World Food Programme. Il Norwegian Nobel Commitee ha deciso di assegnare il Nobel all’agenzia Onu del World Food Programme.
Il Premio Nobel per la pace arriva a Roma. Assegnato al World Food Programme dell’Onu.
Il premio Nobel per la pace 2020 è stato assegnato al World Food Programme. Il Norwegian Nobel Commitee ha deciso di assegnare il Nobel all’agenzia Onu del Wfp,che ha sede a Roma, in via Cesare Giulio Viola, nel quartiere Magliana. Questa assegnazione ha sorpreso moltissime persone poiché si stimavano come vincitori alcuni nomi quali Greta Thunberg, gli attivisti di Hong Kong o i leaders dell’OMS per la gestione della pandemia.
Viene dunque spontaneo interrogarsi meglio sulle funzioni che svolge questo ente e sul come questo sia riuscito a emergere come leader mondiale di questo anno fino a ottenere il premio Nobel per la pace 2020.
Il World Food Programme è la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite impegnata a salvare e migliorare le vite, fornendo assistenza alimentare nelle emergenze e lavorando con le comunità per migliorarne la nutrizione e costruirne la resilienza.
Nel 2019, il WFP ha raggiunto 97 milioni di persone (numero più alto dal 2012) in 88 Paesi, grazie alla sua assistenza.
Ogni giorno, ci sono 5.600 camion, 30 navi e circa 100 aerei del WFP in movimento per fornire cibo e altri tipi di assistenza a chi ne ha più bisogno. Ogni anno, distribuiscono 15 miliardi di razioni alimentari, a un costo stimato di 61 centesimi di dollaro a razione. È grazie a questi numeri che si deve la reputazione di eccellenza del World Food Programme nelle risposte alle emergenze, nella sua capacità di ottenere risultati rapidi e su larga scala nei contesti più difficili.
Le attività del WFP si concentrano nell’ assistenza d’emergenza, nel soccorso e nella ricostruzione, nello sviluppo e nelle operazioni speciali. Due terzi dei loro interventi si svolgono in paesi colpiti da conflitti, dove il rischio per le popolazioni di essere denutrita è tripla rispetto al rischio nei paesi in pace.
Il WFP si è anche dotato di mezzi molto efficaci e innovativi per ampliare il numero delle donazioni, grazie ad una applicazione per smartphone che è divenuta molto famosa e utilizzata, che si chiama “Share The Meal”. Su questa app è possibile donare dai 50 centesimi fino alle somme più elevate e scegliere in trasparenza tutti i progetti del WFP attivi.
Alessia Pasotto,
dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo.
Su instagram @natur_ale_
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