Camorra a Roma: tredici arresti e sequestro di beni per 4 milioni di euro

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Dalle prime luci dell’alba di oggi, martedì 29 settembre, nelle province di Roma e Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai Comandi dell’Arma territorialmente competenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, con arresti in carcere e ai domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

La misura riguarda 13 persone, indagate a vario titolo per i reati di estorsione e fittizia intestazione di beni, aggravati dal metodo mafioso, nonché esercizio abusivo del credito. Tra i destinatari dell’ordinanza anche Angelo e Luigi Moccia, capi dell’omonimo clan camorristico.

L’indagine dei Carabinieri, avviata nel 2017, poco tempo dopo la scarcerazione di Angelo Moccia, ha permesso di documentare gli interessi economici del clan nella Capitale ed, in particolare, la gestione sotto diverso nome di varie attività commerciali, un’estorsione con metodo mafioso ed il reimpiego di capitali illeciti in investimenti immobiliari ed in macchine di lusso, sempre attraverso fittizie intestazioni volte ad evitare che i beni in questione finissero sotto la scure delle misure di prevenzione disposte dopo le pesanti condanne di parte degli indagati.

I Carabinieri contestualmente stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, anche ai fini della confisca, di parte del patrimonio del clan, del valore complessivo di circa 4 milioni di euro, ricostruito e individuato nel corso delle indagini.

14 RISTORANTI A ROMA

Sono quattordici i ristoranti sequestrati questa mattina dai carabinieri di Roma su disposizione della Dda di piazzale Clodio. Si tratta di esercizi commerciali nel cuore della Capitale la cui gestione è riconducibile al clan camorristico dei Moccia. I ristoranti si trovano nella zona di Pantheon , via Coronari, Trastevere, Fontana di Tevere, Castel San’Angelo, Quirinale e piazza Navona. I sequestri sono stati eseguiti nell’ambito dell’operazione che ha portato all’arresto di 13 persone, di cui 8 in carcere e 5 ai domiciliari.

Il provvedimento cautelare di oggi si basa sui risultati dell’indagine sviluppata tra il gennaio e l’ottobre del 2018 e ha permesso di accertare il reinvestimento di capitali illeciti nel campo della ristorazione romana da parte del clan camorristico attivo nella zona di Afragola. Dalle indagini è emerso, inoltre, una richiesta estorsiva e di riscossione di 300 mila euro posta in essere da affiliati al clan ai danni di imprenditori che avevano ottenuto dal Tribunale di Roma la gestione di quattro locali, oggetto di un precedente sequestro di prevenzione operato per evasione fiscale nei confronti di un noto manager romano riconducibile al capoclan Angelo Moccia.

Va sempre ricordato che si tratta di provvedimenti cautelativi: le prove di un’eventuale colpevolezza si formano nel processo e fino al terzo grado di giudizio un indagato deve essere considerato innocente.

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