E’ finita davanti alla corte dei conti la spesa che il Comune di Ardea ha sostenuto per controllare i varchi d’accesso istituiti durante il lockdown.
Ardea: sul tavolo della Corte dei Conti la spesa sostenuta dal Comune durante il lockdown
E’ finita sul tavolo dei giudici della corte dei conti la vicenda dell’autoisolamento del comune di Ardea. Benchè non fosse stata riconosciuta come “zona rossa”, il sindaco, Mario Savarese, chiuse la città da metà marzo, fino al 18 maggio.
Gli agenti della polizia locale però risultarono troppo pochi per controllare il gran numero di varchi istituiti, ben 14.
Ecco quindi che l’amministrazione decise di avvalersi di volontari della croce rossa, guardie zoofile, protezione civile e soprattutto, guardie giurate private.
Sono loro ad essere sotto la lente di ingrandimento perchè la spesa per il servizio, reso quasi sempre di notte, è costata alle casse comunali 50mila euro. Ora tocca all’organo di giustizia contabile valutare se questi soldi pubblici siano stati sostanzialmente “sprecati”, provocando un danno erariale.
“Tenuto conto che questo tipo di controlli ha provocato un ingente esborso di denaro pubblico, non ci è dato conoscere se questa decisione sia stata adottata secondo la legge – tuona la consigliera di opposizione, Edelvais Ludovici – il Comune ha investito soldi per un servizio che non poteva essere espletato privatamente”.
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