E’ delle ultime ore la notizia della notifica inviata a Casapound per il provvedimento di sequestro della sede occupata 17 anni fa in Via Napoleone III, a Roma. Mentre in un primo momento la Questura e la Digos avevano smentito categoricamente – “Non ci risulta, non è vero. Non è stato notificato nulla” – ora è arrivata la conferma ufficiale. A conclusione di una indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto e ottenuto dal gip un sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva. Sono in corso le procedure per la notifica del provvedimento.
Esultano la viceministra grillina del Mef, Laura Castelli, e la sindaca Virginia Raggi, che già avevano commentato: “Qualcosa finalmente si muove, ripristiniamo la legalità“.
Intanto preoccupa la situazione dell’altro stabile occupato dalla “Tartarughe Frecciate” in Via delle Baleniere, ad Ostia (leggi qui). Sinistra Italiana teme un trasloco da Roma sul litorale e chiede di accelerare i tempi dello sgombero dell’Area 121.
Area 121, Sinistra Italiana: “Avviato l’iter per lo sgombero della struttura occupata in Via delle Baleniere”
Sinistra Italiana del Decimo Municipio fa sapere che si sta muovendo qualcosa anche per lo sgombero dell’Area 121, la struttura di proprietà dell’Aeronautica Militare occupata da Casapound in Via delle Baleniere, ad Ostia.
“A seguito dell’occupazione promossa da Casapound al “Villaggio Azzurro”, – spiega Sinistra Italiana – il Ministero della Difesa ha attivato il procedimento di sgombero con comunicazione, all’organo competente e cioè la Prefettura di Roma, nei primi giorni di maggio. Assolti gli adempimenti di competenza del Ministero della Difesa, ora il Comune di Roma, la Prefettura e il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica possono, di concerto, procedere allo sgombero.
Le dichiarazioni in Parlamento del Sottosegretario alla Difesa Calvisi, precedono le agenzie stampa sulla comunicazione della notifica di sgombero imminente di un’altra occupazione di Casapound a Roma, quella in Via Napoleone III. Non vorremmo mai che dallo stabile di Via Napoleone III, dopo lo sgombero, si avvii di fatto un “trasloco” verso Ostia Lido trasformando l’ex Villaggio Azzurro nel quartier generale romano di Casapound.
I tempi, le modalità, sembrano convergere proprio su questa agghiacciante ipotesi. E’ necessario quindi procedere celermente anche allo sgombero dello stabile occupato ad Ostia Lido altrimenti rischiamo che i “fascisti del terzo millennio”, utilizzando strumentalmente il disagio socio-economico di alcune persone, passino dal centro della Capitale al mare di Roma. Ma non basta liberare quello spazio sito in fondo a Via delle Baleniere per tirare un sospiro di sollievo.Nell’Area 121, probabilmente, ci sono delle persone in emergenza abitativa che non possono essere abbandonate. I Servizi Sociali del Municipio X devono censire chi sta occupando, verificarne le effettive condizioni e, nel caso abbiano i requisiti, procedere con la presa in carico.Le famiglie in emergenza abitativa devono poter avere un alloggio legittimamente assegnato e devono poter contare sulle Istituzioni altrimenti saranno vittime inconsapevoli della vergognosa strumentalizzazione politica delle povertà e delle fragilità promossa da Casapound.
L’Assessore Paoletti non perda tempo, serve l’immediato intervento dei servizi sociali per tutelare tutte le eventuali fragilità presenti nell’Area 121 occupato da Casapound ad Ostia Lido. Va ricordato che quegli edifici, visto l’anno di costruzione, sono molto probabilmente realizzati con materiali tossici come amianto e quant’altro, un aspetto che rende ancora più urgente l’intervento dei Servizi Sociali al fine di trovare, per chi ne ha diritto, una soluzione abitativa adeguata.Presenteremo un documento in Municipio, la Giunta di Pillo non può rimanere inerme in attesa degli eventi altrimenti rischia di sostenere inconsapevolmente il vergognoso utilizzo politico delle fragilità promosso da Casapound. – conclude Sinistra Italiana.