Elena Aubry, scoperto e denunciato il ladro dell’urna: è uno squilibrato con precedenti penali

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Arriva il lieto fine per la vicenda delle ceneri di Elena Aubry, la ragazza morta in un incidente di moto a Ostia il 6 maggio del 2018. L’urna era stata trafugata circa tre mesi fa dal cimitero del Verano, andando ad aggiungere dolore al dolore per la mamma della giovane, la signora Graziella Viviano.

Scoperto l’autore del furto: un necrofilo già condannato in passato per reati simili

Sabato in serata la notizia del ritrovamento delle ceneri. E oggi emergono i dettagli dell’operazione dei Carabinieri che ha permesso di scoprire l’autore del furto: denunciato un uomo di 49 anni, di nome Marco Conicchia. I militari della stazione di San Lorenzo hanno stretto il cerchio intorno a lui, ricostruendo il suo profilo a partire dai frequentatori anomali del cimitero e setacciando a lungo le immagini delle telecamere del Verano.

L’urna trovata dai Carabinieri in casa di un uomo in zona Casal Bertone

Ottenuto dal giudice il mandato di perquisizione, i Carabinieri hanno fatto irruzione nella casa del sospettato, in zona Casal Bertone, e hanno scoperto l’urna con le ceneri di Elena ancora intatta e sigillata. All’interno dell’abitazione dell’uomo i Carabinieri hanno trovato anche una foto della giovane.

Il profilo di Marco Conicchia appare essere quello di uno squilibrato, con problemi psichici: cinque anni fa era stato condannato per il furto delle foto presenti sulle lapidi di quattro giovani ragazze. Ora però dovrà rispondere di un’accusa ben più grave: soppressione di cadavere.

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Fine dell’incubo per la mamma di Elena

Per la mamma della ragazza, la signora Viviano, è la fine di un incubo: “Mi ha chiamato il comandante dei Carabinieri Fioramanti – spiega in un video sul suo profilo Facebook – e mi ha fatto vedere il vaso con le ceneri di Elena. Credo non ci siano dubbi che sia il suo. La cosa che a me interessava di più, ritrovare quello che resta del corpo di Elena, le sue ceneri, è un passo che è stato fatto”. E aggiunge, rasserenata: “Ora la riporto a casa con me, non tornerà al Verano”.

La giovane era deceduta due anni fa a Ostia, lungo la via Ostiense, in un incidente di moto. Una tragedia, come ha sempre sottolineato la signora Viviano, causata dalle buche e dagli avvallamenti del manto stradale, sconvolto dalle radici degli alberi e in stato di abbandono. La Procura di Roma chiederà a breve il rinvio a giudizio degli indagati.

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