Gli inquilini delle case popolari di via Enea Picchio, ad Ostia, tornano a protestare per le condizioni in cui versano le palazzine. Molti di loro sono costretti a rimanere chiusi in casa, senza poter uscire in balcone o in giardino, per la paura che da un momento all’altro piovano intonaci, ringhiere o pezzi di cortina.
Ostia: sono ancora pessime le condizioni delle palazzine popolari di Via Enea Picchio
Nei giorni della quarantena, c’è chi è costretto a rimanere chiuso in casa, senza nemmeno poter uscire in balcone o in giardino per una boccata d’aria: sono gli inquilini delle palazzine popolari di Via Enea Picchio, ad Ostia. Dalle facciate degli stabili piovono intonaci, pezzi di cortina e – in molti casi – le barre delle ringhiere.
“Ho paura per le macchine, per le persone che passano qui sotto. – commenta un’anziana inquilina – Mi hanno sconsigliato di uscire in balcone. Ho paura perchè se casca all’improvviso che faccio?”
“Sui balconi non possiamo uscire perchè le ringhiere vengono giù. – aggiunge un residente – Le viti sono piccole e tutte arrugginite. Abbiamo dovuto mettere delle fascette per tenere intatte le ringhiere”.
“Devo fare attenzione quando i bambini escono in giardino. – lamenta un inquilino del piano terra – Qui non si può stare, saremo costretti ad allungare la tettoia. E’ venuta giù l’intera ringhiera e l’intonaco sotto la balconata. Siamo sotto posti ad un pericolo costante“.
“Quello che il l’Amministrazione comunale risponde, – denuncia un condomino – è che l’inquilino dovrebbe andare direttamente a lamentarsi con la proprietà, che fa riferimento alla famosa “Armellini”, ma noi affittiamo dal Comune, non a loro, quindi non spetta a noi rivolgerci alla proprietà. Intanto noi continuiamo a vivere in questa situazione di degrado e abbandono. L’ultimo intervento vero, strutturale, su queste palazzine risale a circa vent’anni fa, ma sono state manutenzioni superficiali perchè è stato trattato soltanto l’esterno delle abitazioni”. – conclude.
La manutenzione straordinaria di queste palazzine è stata per mesi al centro del contenzioso tra proprietà e Comune di Roma in occasione del rinnovo del contratto di locazione. Evidentemente, le parti devono aver trovato un accomodamento, che però a quanto pare non prevede la ristrutturazione degli immobili, rispetto alla quale tutto tace.
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