Dragona, Fase 2: scuole ancora chiuse, le mamme si organizzano come possono

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“Le scuole chiuse sono una ferita per tutti”  – ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una ferita non solo per i bambini, ma anche per i genitori, che in questi mesi di pandemia hanno tenuto a casa i loro figli tra didattica a distanza e smart working. In vista della Fase 2 le mamme si organizzano come possono. Siamo stati a Dragona a sentire la testimonianza di Cristina ed Eliana.

Scuole ancora chiuse, le mamme si organizzano per la fase 2

Dal 4 maggio molti genitori torneranno a lavorare, ma rimane l’incognita dei loro figli, che spesso non possono essere ai lasciati ai nonni perchè vivono lontano o perchè immunodepressi o semplicemente perchè troppo anziani. Chi si occuperà quindi di questi bambini? Il Governo spinge per congedi e voucher babysitter, ma i genitori le considerano misure insufficienti. Siamo quindi andati a Dragona a conoscere Cristina ed Eliana, mamme di due bambini delle elementari, che si stanno organizzando come possono in vista dell’avvio della fase 2.

“Io il 4 maggio sarò obbligata a portare le bambine a lavoro con me.  – spiega Cristina – Il papà fa un lavoro di assistenza tecnica e non può portare a casa delle persone due bambine e nemmeno può permettersi di stare a casa. Quindi staranno con me, purtroppo non abbiamo nonni vicini e comunque, anche se li avessimo, non li porterei lì perchè sarebbero a rischio. Mio padre è immunodepresso e io le bambine che stanno con noi, escono tutto il giorno con noi, non gliele porto. 

Per quanto riguarda il bonus babysitter, non possono chiedere ad una persona di fare dieci ore al giorno, minimo, con 600 euro al mese per due bambini. Io non lavorerei per 600 euro al mese con la responsabilità di due bambine piccole”.

scuole

Ancora non so se il 4 maggio mi verrà prorogato lo smart working. – aggiunge Eliana – Abbiamo tanta ansia, perchè la didattica a distanza è impegnativa. Bisogna comunque seguirli, un bambino di prima elementare non può essere abbandonato con un tablet o con un computer, va seguito. Per me che lavoro su turni, se la situazione a settembre non dovesse tornare alla normalità, sarebbe un dramma. Mi auguro che l’invito che è stato fatto alle aziende che possono avvalersi dello smart working, di continuare a prorogarlo, non rimanga solo un invito, ma diventi un obbligo. Il lavoratore non deve essere messo nella condizione di scegliere di rimanere a casa e per questo essere penalizzato”. 

Le mamme, abbiamo visto, hanno delle soluzioni che, sia pur a breve termine, possono mettere una toppa alla situazione che si è creata: genitori che riprendono a lavorare e bambini lasciati a casa a causa delle scuole chiuse. Sì al voucher babysitter, ma più sostanzioso, sì anche allo smart working, che deve però diventare obbligatorio e non facoltativo per non penalizzare i dipendenti che scelgono di lavorare da casa.

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