Il Campidoglio sta valutando la strategia da mettere in campo per impedire assembramenti sui mezzi pubblici di Atac con l’avvio della fase 2. Tante le ipotesi al vaglio. “Possiamo già dire che partiremo con l’offerta che avevamo a disposizione prima dell’emergenza – dichiara Claudio Sciletta, responsabile della divisione metro di Atac – sulle linee A,B e C ripristineremo il servizio normale. Nei prossimi giorni sono previsti degli stress test per evitare i flussi incrociati tra chi entra e chi esce”.
Atac, il 4 maggio ci saranno 1450 autobus in strada
Il 4 maggio l’azienda metterà in pista 1450 autobus, cioè la programmazione ordinaria a pieno regime. L’ingresso sarà contingentato, con tanto di conta-persone su 500 mezzi per segnalare in tempo reale situazioni di sovraffollamento. Su un bus potranno salire al massimo in 60 per volta, vale a dire il 60 per cento della capienza. Questo significa che bisognerà rafforzare la flotta, con pulmini Ncc o con i 400 scuolabus in dotazione al comune. Previsti controlli sul rispetto delle distanze di sicurezza nei capolinea solitamente più affollati, con un probabile taglio generale delle fermate.
“Non le possiamo presidiare tutte – ammette la responsabile del servizio di superficie Sabrina Bianco – ma stiamo individuando quelle principali per predisporre un presidio”. Modifiche anche agli orari: se ora il servizio termina alle 21, si sta pensando di interromperlo alle 22. Infine, si sta valutando di dimezzare le tariffe dei taxi sui percorsi sotto i cinque chilometri. In sostanza, una corsa costerebbe poco più di 4 euro. “Ben venga questa iniziativa, se la differenza di prezzo la mette il comune” è stata la risposta di Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa 3570.