Nelle ultime settimane prenotazioni e ordini nei negozi e nei ristoranti cinesi del litorale sono drasticamente ridotti. La psicosi da coronavirus sembra essere arrivata anche sul litorale. Il calo delle vendite è diminuito notevolmente e gli esercenti pensano sia dovuto proprio alla paura, immotivata, del contagio. « Da qualche settimana nel mio negozio entrano molte meno persone e questo credo sia dovuto alla paura del virus, io però non ne capisco il motivo, ci riforniamo da fornitori italiani sia nei negozi che nei ristoranti quindi il timore non è fondato» racconta la titolare di un negozio di Ostia. Non solo clienti in fuga da negozi e ristoranti, la psicosi Coronavirus ha purtroppo coinvolto anche i bambini. A Parco Leonardo una bimba cinese di 4 anni è stata aggredita verbalmente mentre passeggiava con la mamma. «Giovedì scorso io, il mio compagno e mia figlia italo-cinese eravamo a Parco Leonardo» racconta Roberta «mentre entravamo li, quattro ragazzi si sono girati e hanno gridato e offeso mia figlia. Per fortuna lei non si è accorta di niente ma questa cosa mi fa riflettere. Forse questa psicosi ha dato il via libera a molte persone che sono razziste dentro a fare quello che vogliono.»
La paura del contagio da Coronavirus è arrivata anche tra i banchi di scuola
In una scuola di Ostia le famiglie, allarmate dalla presenza di un bimbo cinese appena rientrato dalla Cina per timore hanno deciso di tenere a casa i propri figli e così la famiglia del bambino ha preferito non mandarlo in classe.
Contro la ‘psicosi da Coronavirus è scesa in campo l’amministrazione del X municipio.
La presidente Giuliana Di Pillo, gli assessori municipali Alessandro Ieva e Silvana Denicolò, ed il consigliere capitolino Paolo Ferrara hanno pranzato in un noto ristorante cinese del territorio.
«Con questo gesto simbolico, vogliamo dimostrare la nostra vicinanza alla comunità cinese e italo-cinese che sta subendo un fortissimo danno economico dovuto alla vicenda del coronavirus. Questo locale, – spiegano – come tanti altri, sono serviti da fornitori italiani e per questo gli effetti negativi si riflettono anche su di loro. Cerchiamo di vivere serenamente le nostre abitudini senza farci prendere dall‘ansia e dalla paura e seguire le indicazioni del Ministero della Salute» concludono.