A Ostia va deserta la gara per il Piano freddo: lanciato in ritardo, non è piaciuto alle associazioni umanitarie

Il X municipio costretto ad annullare la gara d’appalto per la mancanza di partecipanti: la gara era in ritardo, diseconomica e sconveniente

Il X Municipio registra un nuovo insuccesso nelle politiche sociali: è andata deserta la gara per l’affidamento del Piano Freddo, ovvero dell’assistenza ai clochard dalle intemperie invernali. A nulla è valso l’espediente creativo di denominare il piano “per le emergenze climatiche” per smentire il ritardo e dimostrare che la eventuale struttura d’accoglienza sarebbe servita per fronteggiare anche la calura estiva.

Il X Municipio costretto ad annullare la gara d’appalto per la mancanza di partecipanti: la gara era in ritardo, diseconomica e sconveniente

E’ una nota ufficiale dell’assessorato alle Politiche Sociali a comunicare la notizia di “esclusione e di non aggiudicazione della procedura negoziata senza bando” della gara per la “realizzazione del servizio denominato “Progetto di attuazione del Piano di accoglienza delle persone senza dimora per le emergenze climatiche 2024/2025”. Una comunicazione arrivata solo il 1 aprile nonostante l’ammissione amministrativa del fallimento della gara è del 7 marzo. La dotazione economica dell’appalto era di 314mila euro circa.

Il piano deciso dal X Municipio, della durata di un anno dal momento dell’aggiudicazione, era stato pubblicato sui portali istituzionali solo il 20 dicembre, quindi in notevole ritardo rispetto alle condizioni climatiche più pericolose per i senza fissa dimora. Tanto che nel giorno di Natale un barbone è stato trovato morto nei pressi della stazione Lido Centro per gli stenti e le temparure gelide.

A giudizio unanime a far fallire l’iniziativa è stato il meccanismo di pagamento dell’associazione o impresa appaltante: i fornitori del servizio, che avrebbero dovuto affrontare una spesa ingente per i moduli d’accoglienza e per il pagamento del personale, avrebbero riscosso 20,29 euro al giorno per ciascun ospite presente effettivamente in struttura. Il ricovero tensostruttura, da ospitare nel parcheggio della biblioteca comunale in via Adolfo Cozza, avrebbe potuto ospitare durante la notte fino a 24 clochard (18 uomini e 6 donne). Il punto è che, nonostante le spese da affrontare (persino l’allaccio obbligatorio in fogna dei servizi igienici), l’organizzazione contraente sarebbe stata pagata solo per le presenze effettive.

Tutto questo significa che con presenze minime o addirittura assenti nel periodo climatico più favorevole, l’appaltatore non avrebbe ricevuto pagamenti, pur dovendo mantenere in efficienza la struttura.