Nei prossimi giorni le temperature sono destinate a calare e il freddo ad Ostia comincia a far paura. Nel Decimo Municipio il piano per affrontare l’emergenza è stato approvato lo scorso ottobre, con una previsione di inizio per il 20 dicembre 2019, ma è ancora tutto fermo e purtroppo è già stata registrata la prima vittima per ipotermia. Si chiamava Olga, era di origine Ucraina e aveva 61 anni. E’ morta sola per strada qualche giorno fa.
La prima vittima a causa del freddo
“Purtroppo quando siamo andati a trovare Olga il 31 dicembre l’abbiamo trovata deceduta nella sua roulotte. – ha dichiarato Stefano Natali della comunità di Sant’Egidio di Ostia. – Il medico dell’ambulanza ci ha detto che è morta per ipotermia. Una donna che abbiamo conosciuto negli anni e alla quale ci legava una grande amicizia. La strada purtroppo è un luogo che segna profondamente le persone. – prosegue – Noi abbiamo fatto appello alla gente di Ostia per portare coperte e indumenti pesanti. Ci alterniamo insieme alla Croce Rossa, alla Caritas e alle parrocchie di Ostia e di Acilia nell’andare a portare generi alimentari e coperte per evitare che ci siano decessi”. – ha concluso Natali.
Il punto sul piano freddo 2020
“Per quanto riguarda il Piano Freddo siamo ancora a livello zero. – ha fatto sapere il consigliere del Decimo Municipio, Franco De Donno – nonostante da settembre abbiamo cominciato nella commissione sociale e nella consulta del volontariato a indicare il percorso per affrontare l’emergenza freddo. A ottobre il consiglio municipale ha deliberato l’avvio del piano e la giunta ha approvato il progetto, indicando come luogo Piazza Capelvenere. Il tutto – prosegue – muovendoci in anticipo vista l’esperienza degli anni passati e nella speranza di riuscire a superare gli ormai atavici intoppi burocratici. Ho presentato un’interrogazione alla presidente Giuliana Di Pillo e all’assessore competente, in cui chiedo i motivi dei ritardi e la data in cui si possa iniziare. Intanto – conclude – fortunatamente c’è una grande rete di solidarietà e di volontariato che sta tentando di sopperire alla mancanza di un piano freddo istituzionale”.
La rete di solidarietà e volontariato
Intanto l’associazione culturale, “La Casa Clandestina”, in attesa che le istituzioni si organizzino, ha aperto le sue porte. Tutti i senza dimora e le persone in condizioni di disagio, potranno passare la notte al coperto, in compagnia, giocando a biliardino, ascoltando musica e bevendo tè caldo.