Tre richieste di condanna e due di assoluzione. Si appresta a chiudersi il processo sulle presunte mazzette per trentamila euro che avrebbero chiesto dieci anni fa a Roma un gruppetto dei vigili urbani del I gruppo agli imprenditori del vino di Trastevere, i fratelli Paolo e Silvio Bernabei, ma anche, con solleciti più consoni, ai proprietari di un appartamento minacciati controlli e sanzioni se non avessero accettato di pagare.
Un vigile e un geometra, in particolare, avrebbero taglieggiato gli imprenditori del vino e una coppia di Trastevere
Dopo 48 udienze dibattimentali, la sentenza è stata fissata per il 15 aprile. Il pm Laura Comdemi che aveva chiuso l’indagine nel 2013 ha chiesto la condanna per concussione rispettivamente a 3 anni e 8 mesi per un vigile urbano e 3 anni e 4 mesi per un geometra, tutti e due finiti in manette nell’aprile del 2012.
Per altri due vigili che erano stati solo indagati invece il magistrato ha chiesto l’assoluzione. Richiesta la condanna anche per un secondo vigile (1 anno e 8 mesi) ma “solo” per delle false annotazioni di servizio pare per spianare la concussione a cui però non avrebbe partecipato.
Secondo l’accusa per avere un parere sull’intervento di ristrutturazione degli uffici i due imprenditori di Trastevere si sarebbero rivolti a uno dei vigili sentendosi rispondere – come riporta il capo di imputazione – che ci sarebbe stata la necessità di “adeguarsi ad una prassi che prevedeva il pagamento ai vigili di somme di denaro extra”. In caso contrario dall’ufficio edilizia sarebbero partiti controlli assidui. Nel maggio del 2010 così Paolo Berbabei si sarebbe deciso a pagare 30.000 euro che si andavano a sommare ai 9.600 già elargiti al geometra. Per il pm il vigile avrebbe agito “per estorcere denaro”.
Il pm Condemi contesta anche un altro episodio di concussione ai danni di una coppia che doveva ristrutturare un appartamento a Trastevere, ora assistita come parte civile dall’avvocato Donatella Amiccucci. In questi casi i fatti risalgono addirittura a due anni prima, al novembre 2008.
Sotto accusa sempre il vigile (con la richiesta di condanna più grave) e il geometra, anche in questo caso col ruolo di progettista. Per disporre il dissequestro dell’immobile avrebbero richiesto 12mila euro.
“Va detto”, ha specificato l’avvocato Gianluca De Fazio, “che tutti i vigili hanno rinunciato alla prescrizione, certi di aver provato la loro totale estraneità dei fatti”.
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