Immersi nella natura, arroccati su speroni tufacei o persi in valli nascoste, piccoli e caratteristici borghi riposano nello splendido paesaggio della Teverina viterbese; un tour che potrebbe partire dalla famosa e apprezzata Civita di Bagnoregio, scendere al borgo di Celleno, visitare Roccalvecce e infine giungere a Sant’Angelo, frazione di Roccalvecce, conosciuto dal 2017 come il “Paese delle Fiabe“.
A un’ora e mezza di macchina da Roma, uno dei più affascinanti borghi del Lazio, Sant’Angelo di Roccalvecce
Siamo in un territorio fortemente segnato dalla Civiltà Etrusca. L’abitato di Roccalvecce fu infatti un insediamento etrusco come testimoniato dalle numerose tombe risalenti al VIII e al VII secolo a.C. rinvenute in zona. Il luogo fu anche sede di un accampamento militare romano (“castrum”). In epoca medievale, il castello di Roccalvecce, (ora Castello Costaguti), fu teatro di sanguinose dispute tra signorotti locali. Si ritiene appunto che il caratteristico nome del paese fu derivato da “Il Veccio“, un famoso condottiero di ventura che conquistò la rocca tra il 1200 e il 1300. Da questa leggenda, la “Rocca del Veccio“, divenne nel tempo Roccalvecce, almeno secondo la tesi etimologica predominante.
La piccola frazione di Sant’Angelo di Roccalvecce dista poco più di due chilometri dal castello suddetto. Era un paese dimenticato con circa 200 abitanti, destinato a diventare nell’arco del successivo decennio un borgo fantasma, preda del tempo e dell’incuria. Ma nel 2017 avvenne una vera e propria svolta grazie all’intuizione di Giovanni Chiovelli, presidente dell’Associazione Culturale Arte e Spettacolo (ACAS), nata nel dicembre del 2016 proprio a Sant’Angelo.
Il futuro di abbandono e spopolamento della piccola frazione viterbese è stato così combattuto con un imponente progetto artistico di street art che in pochi anni ha portato alla realizzazione di una quarantina di opere straordinarie, tutte dedicate al fantastico mondo delle fiabe e delle favole.
“C’era una volta…”, nella vita come nelle fiabe ognuno può diventare la persona che vuole.
In questa frase della celebre artista Lidia Scalzo, scritta su una targa affissa sulla facciata di un muro di Sant’Angelo, è riassunta la missione e l’anima stessa del piccolo borgo, sottratto al suo triste epilogo e divenuto un redivivo gioiello della Teverina. Una tappa fondamentale per chiunque intenda passare una giornata in serenità con famiglia e amici in un luogo magico in grado di affascinare i bambini e di far tornare indietro nel tempo i più grandi.
Il primo murale, realizzato nella piazza principale, è stato dedicato ad Alice nel paese nelle meraviglie. Alice ci osserva con sguardo trasognato in compagnia del simpatico “Bianconiglio“. È il trionfo della fantasia e dell’intuizione letteraria del grande Lewis Carroll. Noterete che l’orologio del murale segna le ore 11.27, questo perché l’opera fu inaugurata il 27 novembre del 2017.
I murales di Sant’Angelo disegnano un incredibile viaggio tra le favole più conosciute: “Pinocchio“, “Biancaneve“, “Cenerentola“, “Il giro del mondo in 80 giorni“, “Il libro della giungla“, “Hansel e Gretel“, “Il Gatto con gli Stivali” e tanto altro ancora, con ulteriori perle quali “Don Chisciotte“, “I musicanti di Brema” e “La spada nella roccia“.
Visitare il piccolo borgo delle fiabe di Sant’Angelo richiede circa due ore, rigorosamente a piedi e pronti a fare tante fotografie. Alcune realizzazioni sono talmente grandi da occupare l’intera facciata di un edificio, altre caratterizzano piccoli spazi come muretti di cinta o ambienti interni. Il tutto si sta arricchendo gradualmente di ulteriori capolavori artistici. Ad esempio, dinanzi al murale de “La spada nella roccia” sta un grande masso con una vera e propria spada di forgia medievale impossibile da estrarre a meno di non chiamarsi Artù! Meravigliosa anche l’installazione in ferro battuto di una volpe a ridosso del murale “La volpe e l’uva“. Un’altra decina di opere, tra sculture, edicole e mosaici, rendono ancora più prezioso questo fantastico viaggio tra le fiabe.
Il progetto di street art che ha coinvolto Sant’Angelo, ha riportato in vita un paese che si avviava al suo inesorabile declino, essendo inoltre piuttosto lontano dalle grandi arterie di collegamento stradale. Grazie a questa geniale intuizione, a impatto zero, non solo si è reso meraviglioso ed originale un borgo ma si sono favoriti una serie di stimoli economici con la nascita di tante piccole attività artigianali e di ristoro. Il Paese delle Fiabe di Sant’Angelo rappresenta pertanto un virtuoso esempio di riqualificazione non solo edilizia ma turistica e sociale.
Tra gli artisti coinvolti ritroviamo i migliori interpreti della street art nel panorama nazionale: da Stefania Marchetto, in arte SteReal, (realizzatrice de “La Spada nella Roccia”), alla già citata Lidia Scalzo, non dimenticando Tina Loiodice (autrice del murale “Alice nel paese delle meraviglie”), Alessandra Carloni, Daniela Lai, Isabella Modanese, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Lena Ortmann, Ginevra Giovannoni, Gabriel Decarli e altri ancora.
Come raggiungere Sant’Angelo di Roccalvecce da Roma? Percorriamo il Grande Raccordo Anulare fino all’uscita 10. Continuiamo sull’A1 fino all’uscita A1/E35/E45 direzione Firenze. Proseguiamo per l’A1/E35 fino ad Attigliano, poi seguiamo le indicazioni per Bomarzo/Civitella d’Agliano. Continuiamo sulla Provinciale Bomarzese in direzione Stradale Monte Secco. In circa un’ora e mezza di auto, siamo arrivati a Sant’Angelo di Roccalvecce, il Paese delle fiabe.
Bibliografia, sitografia e note di approfondimento.
- Pagina Facebook ufficiale di Sant’Angelo “Il Paese delle fiabe”.
- “Benvenuti a Sant’Angelo il paese delle fiabe”. Articolo sul sito “viaggiapiccoli.com”.
- “Sant’Angelo di Roccalvecce paese delle favole” di Claudia Boccini dal sito “bussoladiario.com”.
- “Castelli e borghi fantasma sul sentiero delle fiabe: Roccalvecce, S. Angelo e Celleno (VT)” dal sito “anticopresente.it”.
- “Il Borgo di Roccalvecce” dal sito castellocostaguti.it
- Le fotografie, dove non diversamente indicato, sono di canaledieci.it. Tutti i diritti riservati ©Canale Dieci.
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