In vista della giornata internazionale contro le violenze sulle donne e le persone vulnerabili, in programma domani, giovedì 25 novembre, si intensificano i controlli a contrasto di questi fenomeni da parte dei Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia. Il bilancio è di un uomo arrestato ed altri due allontanati dalle abitazioni e dai luoghi frequentati dalle loro vittime, il tutto in stretta coordinazione con la locale Autorità Giudiziaria.
In vista della giornata internazionale contro le violenze sulle donne e le persone vulnerabili, i Carabinieri della compagnia di Civitavecchia hanno intensificato i controlli sul territorio contro questo tipo di reati
Nel dettaglio, i Carabinieri della Stazione di Civitavecchia Porto hanno arrestato un 50enne originario della provincia di Cosenza, che, già separato dalla propria ex convivente 55enne di Civitavecchia, aveva convinto la donna, già in passato oggetto delle sue violenze e che per questo lo aveva puntualmente denunciato, a consentirgli di fare ritorno presso quella che era stata la loro abitazione per riprendere alcuni effetti personali.
Una volta giunto sul posto però, ecco immediatamente scattare dapprima il litigio, quindi l’aggressione fisica: la vittima, chiusasi nel bagno di casa, riusciva però prontamente a chiamare il 112 e a chiedere l’intervento di una pattuglia dell’Arma. Al loro arrivo, i Carabinieri hanno trovato l’uomo ancora nell’abitazione, devastata, mentre inveiva nei confronti della ex.
Quando poi la donna è uscita dal bagno, l’uomo ha cercato di nuovo di aggredirla scavalcando un tratto della recinzione esterna dell’abitazione e costringendo i militari a bloccarlo. L’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto fino all’udienza di convalida, durante la quale il Giudice gli ha imposto il divieto di fare ritorno nel Comune di Civitavecchia.
A Cerveteri, invece, i Carabinieri hanno dato esecuzione a due distinte misure cautelari del divieto di avvicinamento e dell’allontanamento dalla casa familiare a carico di due uomini del posto, un 53enne ed un 62enne. Anche in questi casi, la volontà delle vittime di mettere la parola fine a mesi o, talvolta ad anni di violenze è risultata determinante.
Nel primo caso, il 53enne, già reduce da un divorzio, aveva cercato in ogni modo di convincere la propria nuova giovane compagna ad abortire e, al netto rifiuto di lei, nonostante fosse appunto incinta, le aveva più volte messo le mani addosso, provocandole lesioni refertate al Pronto Soccorso di Civitavecchia.
Nel secondo caso invece, ad essere oggetto di maltrattamenti era il figlio minore dell’uomo, affetto da un lieve ritardo cognitivo, condizione mai accettata dallo stesso: da ciò, ogni motivazione era valida per scagliarsi contro il 17enne, sia verbalmente che mediante aggressioni fisiche.
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