Tra gli obiettivi di “Basta Dittatura”, la chat di riferimento del mondo dei no-vax, c’erano anche le forze dell’ordine, giornalisti, medici scienziati e atri personaggi pubblici accusati di asservimento e di collaborazionismo.
Frequenti erano i riferimenti espliciti a fucilazioni, impiccagioni e gambizzazioni. Nei messaggi si alludeva anche a una “nuova marcia su Roma”. Presa costantemente di mira con pesanti insulti anche tutta quella parte di popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato – secondo i no-vax – di rendersi schiava dello Stato.
Chi sono i No-vax coinvolti
Tra gli indagati ci sono persone già note alle forze dell’ordine; alcune hanno precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, rapina, estorsione e in materia di stupefacenti. Ci sono però anche gli incensurati, che online si sono avvicinati alle posizione No Vax. Tra gli identificati anche persone che in passato avevano promosso blocchi autostradali e ferroviari e partecipato a disordini di piazza.
L’operazione che ha portato alle perquisizioni di 17 no vax ha coinvolto 16 città tra cui (in ordine alfabetico): Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino, Varese.
L’operazione è stata eseguita dalla polizia di Torino con i Compartimenti Polizia Postale e delle Digos territoriali, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
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