Tor San Lorenzo: prosegue il dibattito sulla gestione delle aree verdi pubbliche, ritenute da alcuni cittadini inaccessibili e poco sicure. Scoppia la polemica per la gestione dei parchi Rielasinghen e di via Reno. Le associazioni concessionarie sono accusate di far pagare i cittadini per l’accesso ai giardini.
Tor San Lorenzo, tessera per accedere ai parchi pubblici: CdQ: “Prima erano parchi fruibili a tutti”
E’ polemica sulla gestione delle aree verdi pubbliche del parco Rielasinghen e di via Reno. I parchi sono ritenuti dai cittadini inaccessibili ed anche pericolosi. Ecco quanto ha dichiarato il Presidente del Comitato di Quartiere “Nuova California” Tor san Lorenzo, Piero D’Angeli al microfono di Francesco Ferraro:
“Prima erano parci fruibili alla cittadinanza senza tessera ne permesso per entrare – spiega Piero D’Angeli -. Secondo me all’interno del Parco di Via Reno c’è anche una mancanza di sicurezza per i giochi che sono stati installati, tranne quelli già esistenti. In particolare si tratta di paletti in ferro messi per un mini campo da calcetto, casette in plastica e pneumatici. Tra l’altro sembra che per entrare c’è bisogno di fare una tessera annuale di dieci euro a persona. Quindi se una famiglia è composta da 5 persone (inclusi bambini), deve pagare 50 euro per entrare in un parco pubblico. Solo ad Ardea si sente una cosa del genere. Aggiungo che quel parco è stato intitolato “Parco dell’Unità d’Italia” e come tale doveva rimanere. Ora non si sa perché, si chiama Il parchetto di Hyggie“.
Recentemente per chiarire queste polemiche, il sindaco Savarese ha quindi convocato i concessionari che hanno rassicurato sulla gestione delle aree verdi:
“Il parco è sempre stato a libero accesso e gratuito – dichiara Ileana D’Andrea dell’Ass. Centro Hygge sdc -, e ha sempre rispettato le normative anti covid. Il tesseramento di cui si parla è una cosa vera ma una proposta non è un obbligo. Per quanto riguarda i giochi sono tutti a norma, il campo da calcetto è fruibile e le porte sono state acquistate con tanto di fattura come porte da calcetto. Se poi debba essere messa in discussione anche una grande catena dove vendono prodotti sportivi, allora non so più che dire. Il nome del parco Unita dell’Italia che io sappia non è mai stato registrato, per cui affettuosamente, e per i grandi sacrifici e la dedizione con la quale ce ne occupiamo lo abbiamo chiamato così “Il Parchetto di Hyggie“.
La questione della fruibilità dei parchi è anche arrivata in consiglio comunale con il gruppo di Fratelli d’Italia che ha chiesto la revoca dell’affidamento alle due associazioni. A tal proposito l’Amministrazione non ha intanto voluto rilasciare al momento alcuna dichiarazione.
Servizio di Francesco Ferraro
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